#Lapiziaween: Le strade del male - Recensione

Su  YouTube  puoi trovare la recensione video! Passa e lascia un commentino per  farmi sapere cosa ne pensi Siamo giunti al nostro terzo app...

lunedì 7 dicembre 2020

#Disney+: Mulan - Recensione Live Action

Era il 1998 quando in sala arrivò il Film d’animazione di Mulan. Io avevo solo 3 anni e sinceramente non ricordo la prima volta in cui vidi questo film, ma è praticamente da sempre il mio preferito. Pensare al live action e a tutto quello che è sarebbe potuto cambiare mi aveva messo un po’ di paura, anche se ammetto di esser scoppiata in lacrime nel momento in cui ho visto il trailer. Lacrime di cui non mi sono neanche accorta fino a quando non ne ho terminato la visione. 

Non credo che sia necessario entrare nel merito della vendita dell’anteprima VIP o meno, anche perché sono strategie di marketing che la distribuzione sceglie di effettuare sulla base di calcoli interni, quindi sono aspetti che esulano dall’analisi del film. 

Al contrario di quanto avveniva con la versione animata, il live action strizza l’occhio alla parte orientale del cinema. Mulan, infatti, cerca di riportare in auge una versione più simile a quella leggenda che si racconta da sempre proprio in Cina. Non so quanto possa essere realmente simile alla storia, ma sembra quasi come se si volesse porre come intermezzo tra leggenda e animazione. Mancano alcuni degli elementi, infatti, della narrazione animata quali Cri-Kee, Mushu e Li Shang, che sono stati rivisitati per poterli attualizzare e contestualizzare secondo le modalità con cui ci si voleva approcciare al tema. Le intenzioni sono diverse, seppur il messaggio resti assolutamente fedele a ciò che Mulan era riuscita a trasmettere a fine degli anni ’90. 

Credo che un live action debba fare proprio questo: trovare un modo nuovo per poter narrare qualcosa che conosciamo già, ma attualizzandolo ai tempi nella quale la storia viene portata sullo schermo. 

Mulan è l’eroina che salva la Cina dall’invasione di Bori Khan e della sua armata. Lei prende il posto del padre mostrano immediatamente il suo grande potenziale da guerriero, cosa che da donna ha sempre dovuto tenere nascosta. Le abilità del Ki – la tenacia, la forza, la prontezza e i riflessi pronti – sono destinati agli uomini; una donna con quelle abilità è destinata a portare disonore alla famiglia e ad essere considerata una strega. Da una donna ci si aspetta che debba sposarsi, l’unico onore che deve portare alla famiglia è quella di crearsene una propria. 

Nel viaggio animato, la nostra eroina, avrà al suo fianco i suoi commilitoni, ma sarà il suo generale ad attirare la sua attenzione. Li Shang, infatti, è un suo superiore; una figura che avrebbe creato una gerarchia di potere ben più marcata nella versione cinematografica. Il fatto che proprio questo aspetto, questo interesse, sia stato modificato e sostituito con la figura di Chen Hounghui è molto più interessante. Da ragazzina non avrei mai potuto notare tutta una serie di elementi che invece riesco a trovare adesso da “cresciuta”. Li Shang, così come Chen Houghui, si infatuano di Mulan indipendentemente dall’identità di genere con la quale lei si presenta. Il fatto che si sia presentata come uomo, in quel momento, fa comprendere che amore, amicizia e fiducia, possano nascere indipendentemente dalla forma con la quale essi si palesano. 

A tutto ciò si uniscono le suggestioni che sia i colori che la musica stimolano nello spettatore. I colori dei costumi, così come la fotografia e la scenografia in generale, sono vibranti e caldi. Questo colore pieno trasmette un calore profondo che viene valorizzato dal contrasto freddo che sia ha in alcuni specifici momenti della pellicola. L’oro, il rosso, il calore sono elementi che si concentrano in punti nevralgici e che mettono soprattutto in luce quei valori che sono incisi sulla lama dei guerrieri: coraggio, onesta e lealtà. 

Per confezionare al meglio l’intero pacchetto vi è l’aggiunta della musica. Come è stato sottolineato ancor prima che questa pellicola potesse uscire in streaming o al cinema, questo non è un musical. Le canzoni, infatti, fanno solo da colonna sonora, ma richiamano l’orecchiabilità di quelle classiche inserite in punti specifici nel film hanno il potere di emozionare lo spettatore che ha ascoltato milioni di volte quelle della versione animata. Io avevo addirittura il CD. 

Non voglio entrare ulteriormente nel dettaglio della pellicola perché voglio che ve la godiate, cerco solo di porre l’accento su alcuni aspetti così che possiate vederla senza perdervi il gusto di scoprire cosa viene portato in scena. 

La mancanza di alcuni elementi cari al pubblico che con Mulan ci è cresciuto viene sostituito dalla presenza di una forte tono narrativo che si rifà molto all’epica classica. Sembra quasi di poterlo leggere il film, oltre che vederlo, sembra di sentirlo effettivamente narrato come se ci si abbandonasse a un racconto fatto prima di andare a dormire. I combattimenti e la parte action ricorda tantissimo i combattimenti della cinematografia orientale, caratteristiche riprese moltissime volte in tantissime altre pellicole americane. 

In sostanzia siamo davanti a un film che cerca di accontentare tutti i gusti (non riuscendoci a pieno soprattutto per quanto riguarda la Cina) e che se preso sapendo di guardare un prodotto diverso dal cartone animato, quindi prendendo questa pellicola come se fosse una prima visione, riesce a commuovere su tantissimi aspetti. È una pellicola che cerca di piacere al pubblico cinese, esattamente come cerca di riportare alla visione quello dei nostalgici. Io, francamente, ho pianto entrambe le volte in cui l’ho visto.

Nessun commento: