#Lapiziaween: Le strade del male - Recensione

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mercoledì 4 aprile 2018

"Ready Player One" - Recensione

Anno 2045, Steven Spielberg catapulta il pubblico in sala in un mondo distopico. OASIS è l'unico "posto" nella quale le relazioni sociali avvengono, l'unico luogo in cui si può essere chiunque si voglia. Un mondo virtuale fatto di upgrade, di personaggi skillati, di azzeramenti degli account; una realtà che viene respirata sulla pelle di chiunque escludendo la vita nel mondo offline. 
In sala dal 28 marzo, "Ready Player One" (tratto dall'omonimo romanzo di Ernest Cline) cattura il pubblico di diverse fasce di età per il clima che permea i sensi dello spettatore. 
(Acquista il romanzo)

venerdì 30 marzo 2018

In attesa della "Infinity War": ecco Black Panther

In sala dal giorno di San Valentino, in competizione diretta con "Cinquanta sfumature di Rosso", Black Panther è il nuovo gradino che ci porta sempre più vicini all'uscita cinematografica di Infinity War (previsto per il 24 aprile di quest'anno). 
Come ci si aspetta da ogni film Marvel, anche in questo caso, ci troviamo davanti a una pellicola ben confezionata capace di colpire il suo pubblico sotto molteplici punti di vista. Scenografia, sceneggiatura, cast, effetti speciali, tutto ben curato per poter risultare gradevole nonostante la storia possa anche non convincere (come successo con Thor Ragnarok).

martedì 20 marzo 2018

La leggenda del pianista sull'oceano: recensione, acqua & Giffoni


Conferma avuta, si riparte. L'avventura continua. Per me che amo il mondo del cinema essere scelta nuovamente come giudice per il Giffoni Film Festival è un'opportunità unica e meravigliosa. Il tema del contest di quest'anno era l'acqua; un elemento che permea la vita dell'uomo a 360° gradi, ma che mi ha fatto pensare immediatamente a uno di quei film che mi fa commuovere ogni volta che mi capita di guardarlo. 

lunedì 19 marzo 2018

Tre Manifesti a Ebbing, Missouri - recensione


“La rabbia genera solo altra rabbia” ecco cosa bisogna tenere a mente durante tutta la visione della pellicola. 

Una delle cose che ho ammirato da sempre, ma che mi spaventa non poco, è l’idea che si radica nella profondità dell’immaginario americano riguardante la possibilità di “farsi da se”. Quest’idea si riversa in tantissimi ambiti ed è un po’ alla base della narrazione di "Tre Manifesti a Ebbing, Missouri". C’è chi cerca di spronare la giustizia affinché faccia il suo corso con le proprie mani, c’è chi invece crede di poter essere soprattutto e tutti arbitrando secondo le proprie regole, chi invece decide di metter fine alla propria vita per non permettere che gli altri possano avere un ricordo negativo di se. Decisioni che fanno di questo film una potenza senza pari di propaganda alla lotta per i propri ideali.
C’è redenzione, c’è vendetta, c’è dolore, c'è fragilità, c’è tutta la potenza di quelle emozioni indomite nell’animo umano.

giovedì 1 marzo 2018

La forma dell'acqua - recensione

Già vincitore del Leone d'oro alla biennale di Venezia, candidato a ben 13 nomination agli Oscar 2018, The Shape of Water è nelle sale italiane dal 14 febbraio. La nuova pellicola, di Guillermo Del Toro, catapulta il suo pubblico in quelle atmosfere cupe tipiche del thriller/horror che abbiamo imparato ad amare con i lavori del regista messicano.
Nella Baltimora del 1962, in piena guerra fredda, viene delineata un'America troppo verde, nella quale si sta lentamente mettendo in luce quell'ombra che il sogno americano nascondeva.

venerdì 23 febbraio 2018

Anteprima: Lady Bird - recensione

Candidato a ben 5 premi Oscar, vincitore di 2 Golden Globes tra cui quello a miglior attrice in un film commedia o musicale a Saoirse Ronan. Lady Bird ha tutte le carte in regola per colpire il pubblico che, dal primo marzo, andrà a vederlo in sala.  
Sacramento, 2002. La protagonista, ancora diciassettenne, è in fase della vita in cui ci si mette costantemente in discussione cercando di affermare a gran voce la propria identità e la propria identità.

Perché guardare Lady Bird?
Perché chiunque sia nella stessa fase di vita di Christine potrà sicuramente riconoscersi nelle sue azioni o nel suo modo di pensare, ma il realismo di questa pellicola preme su chi è più cresciuto e ha raggiunto - almeno in parte - una maturità tale da potersi calare nei panni di chi ci ha cresciuto.

venerdì 5 gennaio 2018

Sam Claflin e Rachel Weisz protagonisti del remake di "My Cosin Rachel"

Premetto di non conoscere il film del 1952, o di aver letto il libro dalla quale esso è tratto, il mio giudizio resta quindi inquadrato all'interno del lungometraggio uscito negli Stati Uniti il 9 giugno di questo anno. Sam Claflin e Rachel Weisz sono gli attori protagonisti del film, rispettivamente Philip e Rachel divenuti cugini dopo il matrimonio di quest'ultima con il cugino del primo. La storia ha uno svolgimento abbastanza semplice, con un finale capace di lasciare il pubblico con il fiato sospeso. Nulla è come sembra nelle vicende che ci vengono proposte. 
Il punto di vista è quello dello stesso Philip, cosa fondamentale da inquadrare immediatamente in quanto si rivelerà chiave per poter comprendere le conclusioni a cui lui stesso arriverà. Lui stesso sarà "costretto" ad accogliere la nuova cugina, di cui non sapeva nulla, presso la propria dimora, nella piena convinzione di restare distaccato e freddo nei suoi riguardi. Ma l'intensa bellezza e femminilità di Rachel colpiranno il giovane tanto da fargli perdere la testa.