Madre
iperprotettiva, giovane età, mastodontiche esperienze, il giusto mix tra
genialità e idiozia; ecco gli ingredienti che compongono questa nuova sitcom
presente sulla piattaforma di Netflix.
L’universo in
espansione di Ashley Garcia, creata dall’attore Mario Lopez e dal
produttore Seth Kurland, sembra una delle tante serie direttamente
sfornate dalla produzione di Nickelodeon. Provoca un certo effetto
nostalgia tra il pubblico che vira dai 25 ai 30 anni, nonostante la serie
sia stata pensata a un pubblico molto giovane.
Una teen-comedy,
anche vista la giovanissima età della protagonista, racconta le vicende di Ashley
Garcia (Paulina Chavez), una precoce scienziata, che si trasferisce dallo zio Victor
(Jencarlos Canela) a Pasadina, per poter iniziare a lavorare per la NASA. Zio Victor
ha tutte le caratteristiche dello stereotipato bambacione, colui che non vuole crescere
e dedito a mantenere saldo quel ricordo che aveva di se da ventenne; è un
allenatore di football studentesco e nel corso delle prime puntate è fin da subito
visibile la nostalgia per il suo passato che avvolge il suo modo di fare.

Se si vuole vedere
qualcosa di leggero questo è sicuramente il prodotto giusto. È una serie fresca,
simpatica, che preme sul binge watching. 8 puntate da 30 minuti ciascuna si finiscono
davvero molto in fretta, arrivando tristemente alla conclusione. Si vuole
sapere di più dei personaggi, caratterizzati discretamente, ma che rimarcano
gli stessi stereotipi che ha fatto grandi serie create da Nickelodeon. Siamo,
in sostanza, alle prese delle prime cotte di un adolescente cresciuto un po’
tropo in fretta; una giovane donna che trova più semplice come costruire un Rover
per la scoperta di Marte piuttosto che imparare a baciare un ragazzo. Sogni e
aspettative si scontrano con la realtà della trovata libertà, se, infatti, da
una parte vi è una onnipresente madre che finora ha tenuto la piccola scienziata
sotto una campana di vetro, adesso lei sta esplorando quelle che sono le sue
passioni ed esse vanno al di la dei vincoli lavorativi. Vi è la paura di non farcela,
ma tra cotte e nuovi amori, Ashley troverà il sostegno di numerosi amici,
pronti a ricordarle quanto vale e quanto valgono i suoi sogni.
L’universo in
espansione di Ashley Garcia sembra quasi essere un ponte che unisce “Jane the Virgin”
e “The Big Bang Theory”, che ricalca un po’ l’assurdità caratteristica delle
telenovelas ma che rispecchia i canoni estetici americani. Le risate registrate
partono a comando al termine di ogni singola battuta e cerca di coinvolgere il
suo pubblico senza troppe pretese, lasciando che sia comunque la caratterizzazione
dei personaggi a fare gran parte della comicità. Ovviamente, al contrario della
citata TBBT, siamo davanti a una serie pensata per il pubblico dei giovani e secondo
tale ottica va guardata e apprezzata.
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