#Lapiziaween: Le strade del male - Recensione

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lunedì 16 marzo 2020

#Netflix: L'universo in espansione di Ashley Garcia, una ritmata serie dal sapore nostalgico

Madre iperprotettiva, giovane età, mastodontiche esperienze, il giusto mix tra genialità e idiozia; ecco gli ingredienti che compongono questa nuova sitcom presente sulla piattaforma di Netflix.

L’universo in espansione di Ashley Garcia, creata dall’attore Mario Lopez e dal produttore Seth Kurland, sembra una delle tante serie direttamente sfornate dalla produzione di Nickelodeon. Provoca un certo effetto nostalgia tra il pubblico che vira dai 25 ai 30 anni, nonostante la serie sia stata pensata a un pubblico molto giovane.
Una teen-comedy, anche vista la giovanissima età della protagonista, racconta le vicende di Ashley Garcia (Paulina Chavez), una precoce scienziata, che si trasferisce dallo zio Victor (Jencarlos Canela) a Pasadina, per poter iniziare a lavorare per la NASA. Zio Victor ha tutte le caratteristiche dello stereotipato bambacione, colui che non vuole crescere e dedito a mantenere saldo quel ricordo che aveva di se da ventenne; è un allenatore di football studentesco e nel corso delle prime puntate è fin da subito visibile la nostalgia per il suo passato che avvolge il suo modo di fare.

La prima stagione segue la consolidata ciclicità di Netflix che non si adeguata alle abitudini che generalmente hanno tutte le altre distribuzione, è composta da un totale di 16 episodi della quale ne sono momentaneamente disponibili solo 8 e durano mediamente 30 minuti ciascuno. Non si comprende come mai per le sue commedie la piattaforma di streaming stia adottando questa formula a “spli” in due parti della stagione, mettendo così in standby lo spettatore proprio quando qualcosa sta iniziando a delinearsi e i personaggi iniziano a mostrar i primi passi verso una vera e propria crescita. Un bel cliffhanger che spinge lo spettatore a chiedersi che cosa succederà dopo.

Se si vuole vedere qualcosa di leggero questo è sicuramente il prodotto giusto. È una serie fresca, simpatica, che preme sul binge watching. 8 puntate da 30 minuti ciascuna si finiscono davvero molto in fretta, arrivando tristemente alla conclusione. Si vuole sapere di più dei personaggi, caratterizzati discretamente, ma che rimarcano gli stessi stereotipi che ha fatto grandi serie create da Nickelodeon. Siamo, in sostanza, alle prese delle prime cotte di un adolescente cresciuto un po’ tropo in fretta; una giovane donna che trova più semplice come costruire un Rover per la scoperta di Marte piuttosto che imparare a baciare un ragazzo. Sogni e aspettative si scontrano con la realtà della trovata libertà, se, infatti, da una parte vi è una onnipresente madre che finora ha tenuto la piccola scienziata sotto una campana di vetro, adesso lei sta esplorando quelle che sono le sue passioni ed esse vanno al di la dei vincoli lavorativi. Vi è la paura di non farcela, ma tra cotte e nuovi amori, Ashley troverà il sostegno di numerosi amici, pronti a ricordarle quanto vale e quanto valgono i suoi sogni.
  


L’universo in espansione di Ashley Garcia sembra quasi essere un ponte che unisce “Jane the Virgin” e “The Big Bang Theory”, che ricalca un po’ l’assurdità caratteristica delle telenovelas ma che rispecchia i canoni estetici americani. Le risate registrate partono a comando al termine di ogni singola battuta e cerca di coinvolgere il suo pubblico senza troppe pretese, lasciando che sia comunque la caratterizzazione dei personaggi a fare gran parte della comicità. Ovviamente, al contrario della citata TBBT, siamo davanti a una serie pensata per il pubblico dei giovani e secondo tale ottica va guardata e apprezzata.

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