#Lapiziaween: Le strade del male - Recensione

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lunedì 3 settembre 2018

INTERVISTA ALL'AUTRICE DI "NON GIURARE SULLA LUNA"

Titolo: Non giurare sulla luna
Autore: Chiara Rametta
Data di uscita: 02/05/18
Pagine: 216
Prezzo cartaceo: 13.00€
Prezzo in ebook: 2.99€
Sinossi 
Cosa succederebbe se il passato tornasse a condizionare il tuo presente? Genitori assenti e separati, pochi amici, ma buoni; Annabelle sta per affacciarsi nel mondo degli adulti e ha capito che il liceo è una dura palestra di vita, dove solo il più forte e sfrontato vincerà. Conta i giorni e le ore che la separano dalla sua nuova vita. Ma qualcosa di imprevedibile mescolerà le carte in tavola. Nello scenario di una Verona romantica, tra versi di Shakespeare e dipinti seicenteschi, conoscerà Giacomo, per gli amici James. Sembrerebbe essere perfetto se non fosse per il grande segreto che nasconde. Ma la vita di Annabelle si intreccerà con quella di Tommy, un ragazzino vittima di bullismo. Tutto prenderà una piega inaspettata e Annabelle si troverà a fare i conti con i demoni del suo passato, che hanno condizionato il suo percorso liceale. È davvero possibile distinguersi dalla massa?


Dalla segnalazione di questo romanzo, che non vedo l'ora di divorare, voglio trasportarvi nel mondo della sua giovanissima autrice: Chiara Rametta. Un mondo fatto di amore, sogni, ma anche di quelle giovani sofferenze che pesano come macigni quando si è fragili. L'amore, ripreso già dalla citazione presente nel titolo del libro: "Non giurare sulla luna, questa incostante che muta di faccia ogni mese, nel suo rotondo andare!” diceva il giovane Romeo alla sua bella Giulietta, con Verona come sfondo all'amore più famoso di tutti i tempi, si mescola a tematiche sociali quanto mai vive nei giorni nostri, ma voglio lasciare la parola a Chiara.





D: Domanda di rito, cara Chiara: descriviti con tre parole.
Chiara: Oh, questa è difficile, sono piuttosto logorroica, ma ci provo. Solare, un po’ permalosa, testarda.


D: Parlaci del successo che ti rende più orgoglioso e dell’insuccesso che ti ha aiutato a crescere
Chiara: Non c’è esattamente un successo che mi renda più orgogliosa, però posso dire sicuramente LIVING AMONG THE BOOKS, che non rappresenta solo il blog, ma tutto quello che adoro fare e che sono riuscita a portare al termine, la pubblicazione del libro, la nascita dela canale youtube, la pagina di instagram. Credo che proprio quest’ultimo social mi stia dando grandi soddisfazioni, mi piace pubblicare tante stories che riguardano me e la mia vita privata e non solo libri… il fatto di avere riscontro ed alleviare le giornate di qualcuno mi rende felice!L’insuccesso che mi ha aiutato a crescere è stato l’insieme di iniziali rifiuti della pubblicazione del mio romanzo. Tutto questo mi ha fatto capire che dovevo lottare ancora di più.


D: Ispirazione: parlaci un po’ di come è nata la storia di “Non giurare sulla luna”
Chiara: Diciamo che la storia si è sviluppata man mano che andavo avanti con la stesura. L’idea iniziale era, dopo aver scritto precedentemente un fantasy, quella di focalizzarmi, invece, sul mondo del giovani, in tutte le loro sfaccettature. Amore, amicizia, rapporto con la famiglia. Poi hanno preso vita i miei personaggi e hanno iniziato a dettare le regole loro.


D: Miti di oggi e di ieri: autori che ti hanno “cresciuta” e che continuano a cambiare il tuo modo di scrivere.
Chiara: Credo che Lisa Jane Smith, autrice de “Il diario del vampiro” mi abbia aiutato tantissimo nel leggere e soprattutto nello scrivere il fantasy. D’Avenia è un modello di perfezione, per me.


D: So che hai aperto un canale youtube, descrivici il tuo format.
Chiara: Ero davvero combattuta se chiamarlo o meno LIVING AMONG THE BOOKS. Poi dopo vari scleri ho deciso che THE CHATTY CLARY sarebbe stato più consono. Chatty vuol dire loquace e chi mi segue sa che sono logorroica. Mentre il mio nome è Chiara, ma tutti mi chiamano Clary (che è anche il nick del mio account personale di instagram). Anche sul mio canale parlo di libri ma mi sono voluta lasciare un ampio margine di scelta e dire “okay oggi voglio parlare di come gestisco l’ansia, posso farlo su youtube, perché non è necessariamente collegato al mondo dei libri a partire dal nome e logo”.


D: Obiettivi a lungo e a breve termine?
Chiara: A lungo termine l’obiettivo di laurearmi, anche se ci vorranno tre anni. Può sembrare sciocco… lo so. Ma ci tengo particolarmente, credo sia un vantaggio studiare solo materie che amiamo davvero! Un mondo parallelo rispetto al liceo. E poi di conseguire un master in editoria e giornalismo. A breve c’è l’idea e la speranza di pubblicare la commedia romantica che sto scrivendo. Ci tengo particolarmente perché noto in prima persona che il mio stile di scrittura sia migliorato e maturato, anche nella descrizione di determinate scene.In realtà, ho tanti e forse anche troppi obiettivi e sogni, ma all’inizio di questa intervista mi sono ripromessa di non essere logorroica :’)


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L'autrice sarà presente al Festival Romance Italiano il 29.05.2019



Estratto
Erano in cinque. Il più alto, dalla chioma rossiccia, teneva alzato con il braccio uno zainetto, agitandolo e svuotandolo. Penne, libri, quaderni. Tutti buttati lì a terra.
Gli altri ridevano.
Erano delle risate assordanti. Stridule, diaboliche.
Il più robusto di tutti aveva un cellulare in mano, stava riprendendo la scena. Quando il “capo” della gang diede un calcio ai libri per toglierli di mezzo e farsi spazio, riuscì a vederlo.
Un ragazzino magrolino, con una polo bianca e gli occhiali. Era a terra.
Quel mostriciattolo lo afferrò per la maglia. «Così la prossima volta impari a non farci i compiti!» con la stessa forza lo respinse a terra.
Tenevo i pugni stretti. Sentivo il viso andarmi a fuoco. No. Non poteva succedere di nuovo.
Empatia. Ecco cosa provavo. Un forte senso di empatia. Conoscevo quella sensazione. La derisione. Il disprezzo.
È sempre facile prendersela con i più deboli. È sempre facile essere “spavaldi” in branco. Non potevo restare con le mani in mano, non stavolta.
Scesi dal marciapiede facendomi vedere dal branco. Camminai nella loro direzione, a testa alta e con portamento sicuro. Neanche per un secondo mi balenò in mente l’idea che qualcuno di quei balordi potesse farmi del male. Avranno avuto circa quattordici anni a testa.
Il ragazzo dagli occhi blu fece cenno con il capo al boss della gang, di andare. Si alzò una voce acuta, “forza andiamo”. Camminavano con passo svelto nella direzione opposta, ignorando il compagno a terra.




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