#Lapiziaween: Le strade del male - Recensione

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lunedì 16 aprile 2018

The Greatest Showman - Recensione


In questi giorni mi è capitato di puntare maggiormente l’attenzione su quelle che sono state le mie scelte. Mi è stata fatta un’intervista che mi ha permesso di comprendere meglio quella che è il mio stesso pensiero sul mondo dello spettacolo, il mondo del web, quella che è la mia stessa dimensione. Pensare al mio sogno, a quanto questo possa coinvolgere l’altro, e sembra che questo film sia capitato proprio a pennello.
Ci sono giorni in cui è difficile guardarsi allo specchio e diventa quasi impensabile parlare davanti a una telecamera, rivolgersi a qualcuno, buttarsi sotto i riflettori. Ci sono momenti in cui chiunque si chiede se quello che si sta facendo è giusto, se i propri sogni sono realizzabili, se la terra sulla quale stiamo camminando non è friabile. La vita è scandita dalle scelte di tutti i giorni e, a volte, queste sono state prese senza renderci davvero conto di che conseguenze possano avere nella nostra vita. Ma, credo, che uno dei messaggi sempre fondamentale che si debba tenere a mente è che buttandosi nei propri sogni almeno un giorno si potrà dire “io ci ho provato”.
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Successo, accettazione, famiglia, amore, lavoro. Queste sono le tematiche che creano la storia intensa di questa pellicola. Uscita in sala il 20 dicembre 2017, The Greatest Showman è stato candidato a numerose categorie per la stagione di premiazione del 2018, vincendo un Golden Globe per la miglior canzone con “This Is Me”.
Tra i protagonisti si annoverano Hugh Jackman nei panni del sognatore, ideatore del suo stesso successo. Zach Efron dimostra ancora una volta quanto la sua carriera sia necessariamente legata al canto, ha un impatto maggiore rispetto alle semplici commedie perché ha del potenziale che altrimenti resterebbe inespresso. Zendaya sveste completamente i panni della ragazzina cresciuta in casa Disney prendendo su di se la responsabilità di un personaggio molto adulto; dalle più profonde emozioni legate al colore delle sue pelle a quelle che la spingeranno ad oltrepassare gli sguardi di chiunque sia pronto a giudicarla. Risulta quasi inutile nominare la bravura di Michelle Williams e di Rebecca Ferguson, donne dalla grande dolcezza e dal grande carisma che piloteranno le scelte del protagonista. La restante parte del cast, i Freaks per definizione,  nella sua complessa scelta, risulta maledettamente coinvolgente.
Nelle diversità di ogni personaggio, lo spettatore ha la possibilità di rivedere se stesso. Siamo tutti diversi, abbiamo interessi diversi, difetti che hanno designato chiunque come “pecore nere”, quando, in realtà, tutto questo non dovrebbe far altro che trasformare il singolo in un lupo. Pensiero che viene sottolineato proprio all’interno della canzone che fa da colonna portante a tutto il film. “This Is Me” racconta come possa essere difficile essere sotto le luci dei riflettori, ma come quelle stesse attenzioni possono aiutare, lentamente, progressivamente, a condurre il singolo verso una via di accettazione e, una volta trovata la strada, difficilmente la si vuole abbandonare. Le differenze, i difetti, se accettati, diventano la forza di ognuno e il trovare persone che accettano ogni parte di te permette di crearsi una “famiglia” che può essere più forte di quella natia. Ecco cosa vuole insegnare questo musical, ecco la forza motrice dello show, dell’agire umano.

Il montaggio gioca un ruolo essenziale nel ritmo della narrazione. I punti più toccanti e salienti vengono esaltati dal gioco degli sguardi, dalle inquadrature e dai movimenti stessi che la macchina da presa svolge. Scene, come la prima esibizione "dell'usignolo", assumono una connotazione profondamente diversa se si presta attenzione al passaggio da un'inquadratura all'altra. 
La fotografia esprime tutta la potenza del sogno. I colori che vengono posti sotto gli occhi dello spettatore creano quell'atmosfera tipica dell'ottocento, unita a quell'idea onirica che è alla base di tutto. 

The Greatest Showman è un film consigliatissimo per gli amanti del musical e non solo. Le canzoni hanno una forza introspettiva ed espositiva unica nel loro genere, coinvolgono a pieno chi sta guardando la pellicola tanto da farti desiderare di poter conoscere il testo per poter cantare con i personaggi in scena. Inutile aggiungere, e ripetere, che "This Is Me" è una canzone prorompente che vi farà affezionare maggiormente al movente della narrazione. 

Voto: 10/10

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