Sta succedendo qualcosa di strano, con il palinsesto di
Netflix. Le produzioni sulla quale in molti non punterebbero neanche un soldo
sono, invece, quelle che hanno capacità di stupire il pubblico che decide di
premere play.
“Isi e Ossi” è arrivato sulla piattaforma di
streaming il 14 febbraio, data propizia per i sentimentalismi e per film dalla
trama romantica. Ovviamente non si sta parlando del film più innovativo del
secolo, ma se si vogliono ammazzare due ore (soprattutto visti i tempi) questo
è un modo decente per farlo.
Sarà che sono così assuefatta dai film romantici e dalla
loro banalità – si, tutti sappiamo perfettamente cosa succede e come andrà a finire
il tutto – che quando vedo un prodotto che non ha quegli stessi orrori faccio
salti di gioia. Si sa, i due protagonisti si incontrano, per un pretesto o per
un altro iniziano a contaminare i loro mondi di provenienza con la presenza
dell’altro, arrivano al punto in cui si piacciono davvero e poi qualcosa li fa
litigare e separare, fino a quando non arrivano alla loro catarsi e comprendono
finalmente il punto di vista dell’altro abbastanza da potersi sostenere e amare
amorevolmente (leggete il mio cinismo vero?). Qui, la cosa che mi ha colpita
più di tutte è stata la capacità di riconoscere dei veri e propri caratteri
dietro i moventi di trama. Quello che voglio dire è che i personaggi, oltre a
possedere quella patina stereotipata che rilega secondo specifica funzione
narrati, hanno una profondità non indifferente. È piacevole scoprire i sogni e
i desideri dei personaggi e soprattutto notare come essi riescano a mutare grazie
alla presenza dell’altro. Una volta tanto non si hanno un lui e un lei che ottengono
a pieno quello che era il loro sogno iniziale, ma lo calibrano secondo
aspettative e secondo necessità.
I personaggi, dunque, sono la cosa che mi è piaciuta di più,
soprattutto i secondari. La famiglia di lui è divertente, sconclusionata e
avventata, ma buona parte del loro background ci viene raccontato o all’inizio,
dalla voce narrante, o durante le scene in modo organico. I genitori di lei,
invece, restano arginati a una maggiore superficialità, ma anche quella fa parte
del nucleo centrare dei personaggi. Padre e madre sono insopportabili, un pessimo
esempio, ma sono facciate del solito stereotipo del ricco e superficiale. Sono
convinti che con i soldi si possa comprare tutto, e considerano normale la
ribellione della figlia nonostante la vogliano mettere presto a tacere.
La fotografica è una delle cose più caratterizzanti in
generale. Non so se vi è mai capitato di vedere quei tipici film del pomeriggio
di Italia uno caratterizzati da quell’arancione pastelloso. Bene o erano francesi
o erano tedeschi, o l’unione del confine. E lo si notava immediatamente che
quella era una caratteristica che poi era riconducibile alla nazionalità degli
attori e dei personaggi. La fotografia arancione e calda è paragonabile ai geni
del “biondo e occhi azzurri” per i slavi.
La musica e il mixaggio sono davvero sorprendenti. Il rap la
fa da padrone, il che fa assumere alla lingua tedesca una musicalità non sempre
facilmente trovabile.
2 commenti:
Una piacevole scoperta?
Il problema è che le persone hanno una comprensione diversa di ciò che significa godersi la vita. Il massimo godimento della vita è senza dubbio la creazione creativa. Ma il https://ilgeniodellostreaming.cloud cinema è ancora sconosciuto....
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