#Lapiziaween: Le strade del male - Recensione

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martedì 1 maggio 2018

AVENGERS: INFINITY WAR - RECENSIONE/SFOGO (SPOILER)


Passato il primo fine-settimana dall’uscita in sala di "Avengers: Infinity War", finalmente si può iniziare a tirare fuori qualche spoiler. Ho preferito fare due recensioni distinte in modo da potervi accompagnare sia all’ingresso in sala che all’uscita.
Che dire? Vi lascio il link al mio vlog.
Lo shock è ancora tanto, troppo forse, in ognuno di noi e credo che sia praticamente impossibile riuscire a parlare coerentemente di quanto è stato partorito da casa Marvel. Si conclude così la terza fase del Cinematic Universe, lasciando tutti con il fiato sospeso e la morte nel cuore. Tanta psicologia, tanta sostanza, ma soprattutto tantissimi piccoli errori nel trailer per non far comprendere nulla a chi doveva andare in sala. Gli sforzi per non lasciar trapelare nulla sono stati innumerevoli, dai copioni finti, ad attori che non conoscevano tutto lo script, resi del tutto inutili da chi si divertiva a correre in chat dagli amici per poter spifferare tutto. Persino sui social molti si sono divertiti senza alcuna reale ragione, è un film così intenso che di certo non merita di essere rovinato da chi ha voglia di commentarlo.
Ma bando alle ciance e andiamo con ordine.
Il film si apre con un grande lutto per lo spettatore. Loki viene eliminato in modo pietoso dalla fredda stretta al collo di Thanos. La sua morte era tra quelle più certe in tutte le teorie formulate nell'attesa dell'uscita in sala, ma nessuno realmente si sarebbe aspettato di assistere a questa scena dopo i primi cinque minuti dall'inizio. Da qui comprendiamo quanto realmente possa essere alta la tensione che terrà chiunque incollato alla propria poltrona. 
Il movente dell'agire di Thanos, il vero protagonista della storia, però ci verrà raccontato man mano che il suo potere si amplificherà. Più gemme lui possiede, più ci è possibile scorgere parte della sua emotività o della sua psicologia. L'esempio più lampante di ciò è accompagnato dall'elemento più teorizzato dai "complottisti" ciò al luogo in cui è posizionata la gemma dell'anima.
Rapita dal padre, dopo che egli ha recuperato la gemma della realtà, Gamora si ritrova faccia a faccia con quell'affetto che non ha mai voluto ammettere di provare. Tutto quello che odia di se è stato costruito in lei dal padre adottivo, ma tutto quello che lei ha fatto ha permesso a Thanos di provare quell'amore incondizionato che solo un padre con un figlio può realmente condividere. Se Nebula è "uno spreco di ferraglia", Gamora sarà colei che gli permetterà di ottenere, con il suo sacrificio, la gemma dell'anima. La sua morte mostrataci in modo crudo, violento, doloroso, è del tutto inaspettata (realmente io non mi sarei mai aspettata di vedere una scena del genere, ma sopratutto di pensare a quanto Star Lord ne sarebbe uscito sconvolto), ma ci fa comprendere quanto lui realmente sia convinto che la sua sia l'unica soluzione percorribile per salvare l'intero universo dal sovrappopolamento. 
Le sensazioni che Mantis sente nel villain sono essenziali per comprendere il suo tormento, considerato che persino dopo aver schioccato le dita l'unica persona che lo scuoterà nel profondo, e gli farà capire quando ha perduto per guardare l'alba nel riposo del guerriero, sarà proprio l'immagine della piccola Gamora. In un certo qual modo è come se si fosse cercato di dare quasi una giustificazione alle azioni di Thanos tanto da cercare di imprimere una sorta di empatia nel pubblico per una questione (la mancanza di risorse e la povertà) quanto mai odierna. 

Proprio come nelle peggiori ipotesi formulate nel corso della visione, il mio cuore si è spezzato nel vedere l'espressione che Peter Quill ha avuto nel raggiungimento della consapevolezza di aver perso la donna che amava. Lo svolgersi degli eventi, e l'affrettarsi delle situazione tra i guardiani hanno fatto in modo che anche l'insospettabile diventasse quasi ovvio. Infatti, se da un lato la morte di Gamora era inaspettata, dall'altra il bacio con Star Lord, il loro ti amo, fanno diventare sospettosi chiunque abbia visto lo scambio di battute nei volumi precedenti. 
In una scena, tempisticamente molto rilassata, come quella in cui gli eroi tentano di tirar via il guanto a Thanos sembra proprio che il tutto sia stato pensato per poter accrescere l'emotività dei personaggi in scena. Lo sforzo nel separare il guanto dal suo padrone, il desiderio di vendetta e l'incapacità di dominare le proprie emozioni, per arrivare alla semplice vanificazione di ogni singolo tentativo, mostrano quanto realmente sia impossibile riuscire a fronteggiare il villain. Una tensione che si taglia come la carne di Tony Stark nella fase di stallo dello scontro. 
Prima di parlare di ogni singola morte, ci si deve fermare alla scelta che Doctor Strange compie, cioè il consegnare la gemma nel tempo. Come in molti stanno ipotizzando, e come ho pensato io nella speranza che tutto debba cambiare entro il prossimo anno, probabilmente questa scelta è stata dettata dalla visione dei molteplici finali alternativi alla quale lo stregone si è preparato. Una solo su 14 mila alternative è quella che vedrà gli Avangers trionfare, ed è possibile che la vittoria preveda proprio la presenza di Iron man in quanto il dottore è tutto fuorché incoerente e, pochi minuti prima, aveva sostenuto che avrebbe lasciato morire Iron Man se avesse dovuto scegliere tra la sua vita e il proteggere la gemma. 

Ma tirando le somme si deve venire a patti con lo shock che i fratelli Russo sono stati in grado di fornire ai fan. Tutte le teorie si sono dimostrate sbagliate, non vi era nulla che potesse realmente lasciar presagire così tante fini in cinque minuti. 
Straziante è la scena in cui Scarlett Witch è costretta a uccidere il suo amato Visione, rivelatosi ancor più inutile nell'ottica del fatto che Thanos ha la gemma del tempo. Successivamente, schioccando le dita, mostrando così tutto il suo potere e l'incapacità degli Avengers di fronteggiarlo, metà dell'universo svanisce. Si perde meno tempo a dire chi è rimasto piuttosto che elencare chi invece si è disgregato. 
Io sono andata in black out dopo aver visto la fine dei miei amati guardiani, quella di Doctor Strange e infine quella di Spiderman. Proprio quest'ultima è quella che, come è giusto che sia, ci permette di avere una totale immedesimazione nel personaggio. Peter Parker, l'eroe comune, colui che è uguale a chiunque altro muore nella paura che si può avere solo a 20 anni, in quella paura di non aver vissuto ancora nulla, di non aver abbastanza. Sensazioni che si ripercuoteranno sulla psiche già provata di Tony. Infatti, ricordiamo tutti la lotta che Ironman ha dovuto sostenere con i propri demoni dopo i primi due Avengers, quanto in "Iron man 3" lui sia stato provato da quello che aveva vissuto, adesso il tutto raddoppia. In "Homecoming" avevamo già visto il senso di protezione che si era sviluppato nei confronti del bimbo ragno; all'inizio della pellicola ha confessato di voler avere dei figli da Pepper, qui ha visto la persona più vicina ad un figlio andarsene tra le sue braccia. Sicuramente sarà dura riprendersi per lui, rimasto praticamente da solo su Titano.
Le scene di azione, sopratutto quella in Wakanda, sono pensate nei minimi dettagli, mostrando persino la potenza del Girl Power (Scarlett, Widow e Okoye saranno fondamentali per poter sostenere gli altri eroi in difficoltà). 




Avete notato, una volta usciti dalla sala questi "errori" nel trailer? Le scene nel film non sono per niente come sono state anticipate. 
Partendo dallo scontro di Cap e Thanos, il guanto ha sicuramente tratto in errore molti di coloro che cercavano delle anticipazioni nella linearità temporale del film, ma così non è stato. Manca la gemma rossa, quella della realtà, che è già in suo possesso, ovviamente, posizionata sul pollice, la gemma del tempo non è visibile, ma questo piccolo dettaglio che può far fraintendere l'ordine con cui il titano recupera le pietre, essendo quella della mente l'ultima a mancare nel guanto in quest'attimo del film. 
Vogliamo poi parlare di Hulk? La terapia di coppia tra Bruce e Hulk deve andare avanti adesso che la guerra è finita! Dei continui "no" del mostro verde ce ne facciamo ben poco considerato con la hulkbuster il geniaccio inciampa nei suoi stessi piedi. 





Non ho trovato punti morti, incongruenze, o pecche. Il finale è conclusivo per quella che è la storia di Thanos, ovviamente i nostri eroi torneranno e avranno un ulteriore aiuto, come è infatti visibile nella scena post-credit. Captain Marvel avrà un ruolo chiave nella risoluzione di ogni male, ma di certo non ci è ancora dato sapere come vorranno giocare con questo personaggio dannatamente potente. 

L'unica cosa che mi ha ancora impedito di andare in terapia è l'idea che in modo o nell'altro tutti dovranno tornare. C'è chi ipotizza utilizzando la teoria dei multiversi, chi invece quella del semplice tornare indietro nel tempo, sta di fatto che questo film mette un grande punto e virgola alla storia cinematica della Marvel. Si avvia così la fase 4 che vedrà come protagonista Ant-Man, infatti si spera che quel film possa - almeno nei post-credit - fornire le necessarie spiegazioni per saziare un po' di curiosità e per nutrire i cospiratori. 

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