#Lapiziaween: Le strade del male - Recensione

Su  YouTube  puoi trovare la recensione video! Passa e lascia un commentino per  farmi sapere cosa ne pensi Siamo giunti al nostro terzo app...

sabato 23 settembre 2017

Noi siamo tutto: recensione

A volte diamo per scontata la libertà. Non ci rendiamo conto di quanta fortuna si abbia nell'uscire semplicemente fuori da casa per poter prendere una boccata d'aria fresca, senza subirne alcuna conseguenza. Senza pensare che, in realtà, una, seppur piccola, percentuale di persone non ha la possibilità di farlo. Numerose sono le motivazioni per cui ciò accade, dalle malattie che colpiscono il sistema immunitario, all'allergia al sole, ci sono persone che hanno la possibilità di evadere dalla solitudine solo attraverso l'uso dei mezzi di comunicazione.
La storia di questo film usa questo come pretesto narrativo per poter raccontare l'amore sotto punti di vista differenti. Se, infatti, superficialmente esso può essere arginato a film adolescenziale, in realtà le tematiche riescono a coinvolgere un po' tutto il pubblico.


Apprensione, amore, perdita, dolore: ecco cosa viene affrontato mentre i sogni si accumulano e la voglia di evadere si fa sempre più intensa dalla giovane protagonista. Una pellicola che insegna come l'amore può spingerci a fare le cose più irrazionali. Da una parte esso ci spinge a creare nuovi sogni, ad affrontare le nostre paure, ma dall'altro è la macchina incubatrice delle preoccupazioni, può diventare morboso per il semplicissimo scopo del voler proteggere la persona amata.

I protagonisti di questa storia sono sostanzialmente tre, Maddy (interpretata da Amandla Stenberg, la già nota Rue in Hunger Games) figlia della Dottoressa Pauline Whittier (Anika Noni Rose), che si innamora del bel ragazzo della porta accanto Oliver Bright (Nick Robinson). 
Maddy ha creduto, fin dalla più tenera età, di non poter uscire da casa perché il suo organismo non riuscirebbe a convivere con l'aria aperta, rischiando di farla ammalare o persino morire. Ma una ragazza, alle prese con il primo amore, con la prima attrazione, non può non scegliere di vivere un solo giorno pieno che mille fatti di vacuità. Trovandosi, lentamente, faccia a faccia con quella che è la realtà dei fatti.
La madre non aveva fatto altro che porla sotto una campana di vetro, un modo perché le sue preoccupazioni - dovute al fatto di aver già perso il marito e il primo figlio - trovino pace: la figlia è al sicuro e lo sarà per sempre. Un amore che, di certo, non va condannato, ma compatito in quanto esso ha trovato la sua forza nel dolore della perdita; un dolore che una volta tanto può essere esaminato anche da chi è ancora semplicemente figlio per potersi mettere nei panni dei propri genitori. Ogni madre e ogni padre, durante la crescita dei propri figli, spera che ad essi non accada niente, che essi possano essere sempre protetti e ben lontani dalle cattiverie che in realtà popolano il mondo.

Un film consigliato per tutta la famiglia, per poter spiegare e vivere i due punti di vista differenti; uno sfogo genitoriale al pari di quello adolescenziale. Da vedere.

Consigliato: 8/10

Nessun commento: