#Lapiziaween: Le strade del male - Recensione

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lunedì 18 maggio 2020

#Netflix: L'altra metà - Recensione e Analisi


Il primo maggio, nel catalogo di Netflix, è approdato un nuovo teen drama: The Half of It – L’altra metà.
Molto spesso sulla piattaforma è possibile trovare film del genere che sono in grado di fare immediatamente presa sul target di giovanissimi che il servizio sembra avere in mente come ideale. Ma, nella miscela di storie tutte simili tra loro, ogni tanto, salta fuori qualcosa che è in grado di uscire dagli schemi e di giocare bene le sue carte. Siamo, in questo caso, davanti a una pellicola che riesce ad essere fresca e ad attrarre il suo pubblico nonostante sia semplice e dolce.

La protagonista è Ellie Chu, lei rispecchia un po’ il canone dell’asiatica cervellona e un po’ nerd, che passa tutto il suo tempo con il naso sui libri o a fare i compiti per i compagni di classe. Timida, presa in giro dai ragazzi più fighi del contesto liceale, nasconde una grande profondità e un background davvero prezioso. Dopo la morte della madre, viste le ristrettezze economiche, per cercare di aiutare il padre a pagare le bollette, è cresciuta molto in fretta non concedendosi il lusso di vivere quelle piccole e grandi delusioni che trasformano la spensieratezza in esperienza. Le cose cambiano quando, un giorno, Paul Junsky le chiede aiuto per riuscire a conquistare una ragazza attraverso la stesura di una lettera. Paul è uno degli atleti della scuola e anche lui sembra rispecchiare gli stereotipi da commedia americana, ma in realtà è timido e impacciato tanto quanto Ellie, cosa che spingerà i due a diventare intimi amici. Da una lettera, si passa a parole e parole stese sulla carta bianca e i sentimenti di Ellie mutano trasformando quell’amicizia in un complicato triangolo sentimentale.
La connessione che si instaurerà tra i tre creerà un percorso di cresciuta e di scoperta decisamente unico e “stranamente” fatto di comunicazione, di sguardi e di confronto.

Se, in un primo momento, questa pellicola si mostra al proprio pubblico come l’ennesima commedia americana, in realtà lo inganna celando una profondità inaspettata. La forza della narrazione sta nella caratterizzazione dei propri personaggi; non più semplici archetipi narrativi, ma persone che si mettono a nudo a 360°. Così, la pellicola, si da la possibilità di narrare qualcosa che vada ben oltre i semplici schemi, ma che possa vestire i panni di un racconto in grado di formare e trattare la complessità delle varie sfumature sentimentali dell’adolescenza.
La storia d’amore non è più i fulcro, ma lo diventa la scoperta di sé per poter proseguire con la propria vita e il proprio cammino. Alice Wu, la regista, riesce a inserire in poche semplici battute discriminazione, religione, emarginazione, la scoperta del proprio orientamento sessuale, l’emarginazione e la disparità sociale. Uno straordinario equilibrio che si riempie di dolcezza e rispetto; ciò per merito della capacità di gioco con i tempi narrativi e il montaggio. Le scene vengono così legate tra loro in maniera armoniosa, riuscendo a dare i giusti tempi secondo il contenuto della scena. L’amicizia diviene centrale per via della sua sincerità e della sua potenza, cosa non sempre facile da trovare nella realtà.
Ovviamente vi è qualche piccola sbavatura che è possibile notare sul finale della narrazione. Le ultime scene sono un po’ più frenetiche, ma forse in linea con la stessa voglia di scoperta che coinvolge la protagonista. Un personaggio, quello del belloccio, è davvero molto stereotipato, ma è talmente tanto marginale alla storia che sembra stare li solo per pretesto narrativo.

Il tutto viene sublimato dal personaggio del padre di Ellie. La sua elaborazione del lutto avviene come una progressiva crescita. Più Ellie si abbandona alla fragilità emotiva tipica della sua età, quindi più è deresponsabilizzata dall’idea di essere lei a dover portare avanti la famiglia; più il padre riesce ad uscire dal suo torpore. Comprende che la figlia gli sta somigliando un po’ troppo e non è quello che vuole, ma al contrario vorrebbe che somigliasse più al ricordo che ha serbato di sua moglie. Al termine del film lui riuscirà a vedere sul serio la piccola Ellie e sarà lui stesso a spronarla a rischiare e a giocare le sue pennellate migliori.

Una pellicola che, tirando le somme, merita di essere vista. L’altra metà si mostra al suo pubblico in maniera genuina e fresca; la tenerezza la fa da padrone e nasconde un umorismo in grado di fondersi alla sensibilità dei temi che tratta.

2 commenti:

JackMason ha detto...

storia che sembra stare

JackSummers ha detto...

e ora la sceneggiatura del film https://www.altadefinizione4k.tv è particolarmente interessante e ha intrighi?