#Lapiziaween: Le strade del male - Recensione

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venerdì 10 agosto 2018

The Darkest Minds: Recensione in ANTEPRIMA

Presentato in anteprima nazionale al Giffoni Experience, "The Darkest Minds" è il riadattamento cinematografico del primo romanzo della saga scritto da Alexandra Bracken, autrice della duologia composta da "Passenger" e "Traveller". 
Una nuova distopia che uscirà, nelle sale italiane, il 14 agosto, ma oggi (10 agosto) vi sarà uno spettacolo in anteprima in molte sale sul nostro territorio.
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Dopo un periodo di assenza in sala della distopia, questo genere sembra tornare a tuta forza per poter stupire il pubblico con una storia davvero mozza fiato. Il pubblico in sala viene trasportato in un futuro nella quale la maggior parte dei ragazzi è deceduta a causa di un'epidemia, e quei pochi sopravvissuti hanno sviluppato dei super-poteri che spaventano gli adulti e le forze governative tanto da costruire delle apposite strutture nella quale rinchiuderli. Classificati per ordine di pericolosità dal "verde al rosso", la nostra protagonista, Ruby Daly, è una dei pochissimi "arancioni" rimasti in vita; i suoi poteri psichici le hanno permesso di passare inosservata fino ai 16 anni, ma una volta scoperta è costretta a scappare e a iniziare la sua avventura alla ricerca di un sostegno che in grado di liberare tutti gli adolescenti del mondo.

Una storia intrigante, un po' scontata su alcuni passaggi, ma capace di colpire con entusiasmo lo spettatore in sala. La protagonista è interpretata dalla talentuosa Amandla Stenberg, nota per il ruolo di Rue in "Hunger Games" o Maddy in "Everything, Everything" che tornerà in sala per interpretare uno dei personaggi del best seller "The Hate U Give", libro edito HarperCollins. Nel suo cammino incontrerà Liam, interpretato da Harris Dickinson, che è accompagnato da Charles 'Chubs' Meriwether e Suzume 'Zu'; rispettivamente un blu, un verde e una gialla (telecinesi, intelligenza, controllo dell'elettricità).
I personaggi sulla quale ci si sofferma, quasi inevitabilmente per la loro completezza, sono quello di Chubs e quello di Zu; conseguenzialmente, questo nucleo di 4 ragazzi "asfalta" completamente la realizzazione del personaggio antagonista che risulta essere una sterile "mela che non cade troppo lontano dall'albero".

Questa pellicola mostra, in parte, come dei giovani possano riuscire a responsabilizzarsi costituendo dei veri e propri nuclei lavorativi, nonostante essi non differiscano molto dalle prigionie alle quali erano stati rilegati inizialmente i giovani.

Gli attori, per quanto giovani, sono davvero molto talentuosi e credibili nelle loro parti, capaci di alternare le scene di tensioni a quelle più leggere e simili all'ordinaria quotidianità. Lo stile della pellicola, infatti, si presta bene a questa alternanza "sentimentale" costituendo una vera montagna russa in grado di non appesantire la narrazione.
Amandla e Harris funzionano davvero molto bene in scena, la loro complicità attoriale è davvero ben riuscita nell'ottica del giovane amore che sta nascendo, riuscendo a non far essere banale il tutto perchè non viene archiviato al semplice colpo di fulmine.

Il finale, inevitabilmente aperto, risulta essere un po' banale e scontato, ma sicuramente verrà approfondito nelle pellicole successive.

Complessivamente è un buon film, la quale visione è decisamente consigliata. Purtroppo non posso esprimermi sul modo con cui la trasposizione è stata compiuta, ma racchiudendo il punto di vista solo su quello che viene proiettato in sala, il tutto si merita decisamente un bel 8/10.
Uscita dalla sala ho messo il libro nella mia lista desideri Amazon, perché vorrei assolutamente scoprire come andrà a finire il resto della storia prima di attendere le pellicole in sala.

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