#Lapiziaween: Le strade del male - Recensione

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venerdì 5 giugno 2020

La costellazione dell'Ofiuco: Prefazione

Prefazione


Fin da quando ero una bambina, ho trovato quasi stucchevole iniziare a raccontare una storia nel modo più classico. Il “c’era una volta” non mi è mai piaciuto, forse perché sono cresciuta sentendomi ripetere, un po’ troppe volte, la prefazione del Pinocchio di Collodi. Amo, ancora oggi, mio nonno, nonostante non ci sia più, per avermela letta tutte le volte che volevo, o ogni qual volta io non riuscivo a prendere sonno. Collodi aveva ingannato i suoi lettori, perché il protagonista della sua storia non era un re o una regina, era solo un pezzo di legno. E oggi, un po’ come allora, sono convinta che il modo migliore per iniziare a raccontare una storia sia quello di spingere chi ci sta leggendo a “immaginare” il mondo in cui lo si sta trasportando. Probabilmente Eco mi sgriderebbe per il mio audace modo di rivolgermi direttamente al mio lettore, ma la mia magia narrativa è iniziata parlandoti di me, perché senza di me questa storia non esisterebbe, senza di me tu non potresti immaginare, senza di me non sapresti dei personaggi di cui ti voglio parlare. 

mercoledì 3 giugno 2020

#Cultedì: American Beauty - Recensione


Considerato per molti un vero e proprio cult della cinematografia di fine anni ’90, American Beauty è recentemente approdato sulla piattaforma in streaming di Netflix.
Era l’8 settembre del 1999 quando, al Grauman’s Egytian Theatre di Los Angeles, su proiettato per la prima volta. Non era una pellicola dalle molte pretese, gli attori presenti sono entrati nell’immaginario collettivo e, all’allora sconosciuto regista, non rendeva altisonanti le aspettative del pubblico. Il film riscosse un notevole successo, così, dopo al sua uscita, esso ottenne numerosi riconoscimenti tra cui il premio come miglior film, migliore regia e miglio attore protagonista.
Sam Mendes, candidato agli Oscar 2020 per 1917, aveva portato in scena un’attenta critica nei confronti della società americana e dell’immobilismo che la routine matrimoniale molte volte porta con se. La pellicola, infatti, narrata dal suo protagonista Lester, narra i turbamenti e le ossessioni che iniziano a scatenarsi in lui.

martedì 2 giugno 2020

La follia dei social, ai tempi delle proteste

Quella a cui stiamo assistendo oggi è la dimostrazione di un grande senso di confusione che permea la società. 
Se da un lato abbiamo chi scende in piazza e protesta silenziosamente, dall'altra abbiamo chi brucia tutto senza guardare in faccia nessuno. 
Mentre chi se ne sta comodamente seduto sulla propria poltrona aspetta che siano gli altri ad aprire bocca per potersi indignare, per poter urlare allo scandalo, per poter giudicare e talvolta denigrare.
I social. 

lunedì 1 giugno 2020

#AmazonPrimeVideo: Selah and the Spades - Recensione

Il potere sembra inebriare gli americani ad ogni fascia d’età. Diversi prodotti culturali parlano proprio della fascinazione che il potere esercita soprattutto gli adolescenti. La creazione di se stessi sottopone i singoli individui a pressioni, sia interne che esterne, così come all’ossessivo controllo di ciò che li circonda; ciò lo si vede anche nel film appena sbarcato in casa Amazon Prime Video. Questa è la storia di Selah (Lovie Simone), una ragazza che si muove tra il controllo che la famiglia esercita su di lei e la gestione del potere che detiene all’interno del contesto scolastico. Siamo in Pennsylvania, in una scuola privata nascosta lontana da sguardi indiscreti all’interno della quale il potere è realmente detenuto dagli studenti e non dagli insegnanti. Infatti, suddivisi in veri e propri clan, i ragazzi cercando di soddisfare ogni sorta di piacere o vizio rispettando una sorta di scala gerarchica.

Per poter vedere il film abbonati ad Amazon Prime Video o provalo per 30 giorni gratuitamente 

venerdì 29 maggio 2020

Roma dei Romani, tour post-covid (Travel Blog)


Foto del 22.05.2020
Ricordo ancora il giorno in cui decisi che avrei voluto vivere qui a Roma. Non fu una scelta decisa, tutt’altro; fu combattuta, indecisa, tormentata, lunga. Forse la cosa più pensata mai realmente fatta in vita mia.
La prima volta che venni in questa città me ne innamorati, ero un’adolescente come tanti che aveva macinato chilometri e chilometri con le suole delle proprie scarpe per poter cercare di vederne di più. Mio padre era il mio Cicerone, buffo come le cose si siano invertite. Vedevo i palazzi, i monumenti, troppo velocemente, ma prendevano vita direttamente da quelli che erano i miei libri di storia dell’arte. E ora, eccomi qui. Trasferita in questa città dal 2013.

lunedì 25 maggio 2020

#Netflix: Non ho mai - Recensione serie tv


Se vi è piaciuta "Jane The Virgin" allora, con buona probabilità, vi affezionerete ai personaggi di “Non ho mai…” una delle nuove serie Netflix che è stata recentemente doppiata in italiano. Se, infatti, in Jane The Virgin avevamo la cultura sud americana che la faceva da padrone, in questo caso siamo in presenza della ferrea disciplina indiana.
Dopo aver passato un anno orribile caratterizzato da un dolore così profondo che le ha provocato una paralisi psicosomatica, Devi Vishwakumar vuole riuscire a scalare la piramide sociale scolastica provando ad entrare a far parte dei ragazzi più fighi della scuola. Così, insieme alle sue due migliori amiche cercherà di puntare le sue carte vincenti sul tentare di avere tutte e tre un ragazzo.

venerdì 22 maggio 2020

#Netflix: La Missy sbagliata - Recensione (trash)


Era da un po’ che non si trovava, nella classifica dei più visti, su Netflix un film davvero brutto. Paradossale, per me, che questo sia un film della Happy Madison Production; cioè la casa di produzione di Adam Sandler. Ho sempre trovato la sua comicità davvero divertente, riguardo con piacere film del tipo “Un weekend da bamboccioni” o “Vi dichiaro marito e marito”, ma in questo caso si stroppia.
Siamo in presenza di una pellicola che, oltre al solito cameratismo familiare, butta in mezzo una volgarità eccessiva e delle scene che potremmo definire grottesche.

La storia parla di Tim (David Spade), un uomo di mezza età che sta vivendo un periodo di stallo nella sua vita. Lui è ancora innamorato della sua ex ragazza (Sarah Chalke) e non riesce neanche ad ottenere la promozione alla quale tanto aspira. Nel tentativo di poter riprendere in mano la sua vita si iscrive su un’app di incontri, finendo con uscite a cena con una mezza sciroccata “La Missy Sbagliata” per l’appunto. Lei (Lauren Lapkus) è un personaggio fin troppo sopra le righe, è una mezza sciroccata che fin dai primi istanti porta Tim a cercare la via di fuga più facile. Non tutto, però, sembra perduto. Dopo quel primo appuntamento, l’uomo ha un fortuito incontro con una bellissima donna di nome Melissa anch'ella (Molly Sims) che ha praticamente i suoi stessi gusti sia in fatto di borse sia per quanto riguarda la letteratura. Ma essendo costretti a separarsi, dopo un fugace bacio, si scambiano i numeri con la promessa di rivedersi.