#Lapiziaween: Le strade del male - Recensione

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giovedì 30 aprile 2020

#Chili: Il piccolo Yeti

I creatori di “Dragon Trainers” hanno portano il pubblico di giovanissimi dalla sala cinematografica ai bellissimi e suggestivi paesaggi della Cina, per far vivere loro una magica avventura che mescola tradizione, fantasia, amicizia e famiglia. 
L’avventura de “Il piccolo Yeti” coinvolgeranno Yi è una adolescente che spera di poter compiere quel viaggio che fin dalla più tenera età aveva immaginato di poter fare con il padre; e i due vicini di casa Jin e il piccolo Peng.

Disponibile per il noleggio in digitale su Chili.

La giovane protagonista è spesso lontano da casa e quando invece è presente la sua mente viaggia verso altri orizzonti, la madre e la nonna sono assai preoccupate per lei, ma non sanno come poter metterla effettivamente aiutare. Una sera, mentre Yi se ne sta sul suo rifugio costruito sul tetto, viene sorpresa da uno strano rumore; incuriosita ne cerca di scoprire la fonte trovando così un cucciolo di yeti. 
L’incontro tra i due farà nascere un forte rapporto di amicizia, tanto che la ragazza cercherà di proteggere il piccolo uomo delle nevi nascondendolo a chiunque, provando a cercare di aiutarlo con le sue sole forze. Ma ben presto Jin e Peng scopriranno questo segreto e saranno coinvolti nel piano per cercare di riportare sull’Everest il piccolo yeti.
Questo film di animazione è puro e semplice intrattenimento per ragazzi. La magia e la meraviglia che la Dreamworks ha impresso nella storyboard di questa storia ricorda ai più piccoli l’importanza di quelle piccole cose che fin troppo spesso oggi giorno si danno per scontate. Chiunque, soprattutto in giovane età, ha i propri sogni, ma quando ci si trova davanti agli ostacoli di cui è fatta la vita, come la perdita di un genitore, si rischia di metterle da parte o, peggio, di accantonare chi è ancora vicino a noi. Il legame con le radici, infatti, è anche da rintracciare proprio dalla magia che lo Yeti riesce a sprigionare, evidenziando quanto la natura possa essere custode dell’incanto che questo mondo possiede. L’ambizione ci può far perdere di vista gli affetti o la meraviglia di cui il mondo è fatto e un film di animazione a volte serve proprio a ricordare queste emozioni assopite.
Shangai fa da sfondo principale all’inizio dell’avventura: una città emblema del capitalismo orientale, densa di contrasti, di luci e di ombre; un po’ come il cattivo di questa pellicola. Una città nella quale tradizione e modernità si mescolano, effetto che viene mantenuto anche nella scelta musicale che è stata eseguita nel mixaggio sonoro; ad esempio la musica del violino si intreccia alla più moderna “Fix you” dei Coldplay.
La cura che è stata applicata all’animazione e al disegno permette allo spettatore di immaginare la morbidezza del pelo bianco del piccolo yeti. Specialmente nei close-up eseguiti sul musetto dell’animale.


“Il piccolo Yeti” è il classico film d’animazione per i più giovani volto a incollarli sullo schermo con straordinario incanto. La magia dell’amicizia la fa da padrone, soprattutto nell’happy ending finale, riuscendo a divertire il pubblico per la quale è stato evidentemente pensato.

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