I recenti eventi hanno
costretto la Dreamworks a rinunciare alla sala per l’uscita di “Trolls World Tour”
così, da poter approdare direttamente sulle maggiori piattaforme di streaming poco
prima di Pasqua. Dal 10 aprile, infatti, su Chili, Rakuten Tv, Apple tv e
Infinity, il film è disponibile per l’home video.
Anna Kendrick e
Justin Timberlake tornano a dar voce, nel doppiaggio originale, alla regina Poppy
e al suo migliore amico Brunch, ricalcando il successo che già il precedente
volume aveva riscosso.
Dopo 4 anni dagli
eventi che avevano sconvolto la vita di Poppy, lei adesso è ufficialmente regina
dei troll pop, ma qualcosa di taciuto dal passato è pronto a riemergere. Il
padre, così, le racconta che in realtà nel mondo esistono altri trolls, ma che
sono profondamente diversi da loro perché ascoltano e ballano su altri ritmi e
note. Infatti, in principio, i trolls non ballavano, ne cantavano, ma quando
vennero loro donate cinque corde iniziarono a farlo in armonia. Ma a causa di
un misfatto i trolls si separarono in diverse tribù prendendo ognuno una corda
diversa, nacque una divisione che diede vita a: Pop, Funk, Classica, Techno,
Country e Rock. Proprio la regina di quest’ultima terra, adesso, vuole
reclamare le corde e costringere tutti a vivere sotto un’unica musica.
Poppy, però, non
vede il pericolo a causa del suo estremo ottimismo e rischia di mettersi nei
guai come del resto era già successo nel primo episodio.
La pellicola della
Dreamworks si concentra su dei punti cardini in grado di creare un messaggio abbastanza
profondo da coinvolgere grandi e piccini. Trolls insegna, educa, e fa cantare
il suo pubblico seppur costretto a dover stare tra le mura domestiche e inserisce
nella narrazione degli elementi che singolarmente possono essere davvero straordinari.
I troll uomini a quanto pare possono partorire, come vediamo con Diamente e il
piccolo Mini-Diamante, un aspetto che all’occhio innocente può sembrare qualcosa
da poco, ma che invece ha la possibilità di scalfire qualcosa di più profondo.
La genitorialità maschile viene così esaltata e diviene un punto narrativo
davvero divertente e interessante da cogliere.
Trolls ha la grande
capacità di creare un contesto immaginifico tutto proprio nella quale elementi della
realtà, che noi tutti conosciamo, si fondono armoniosamente alla magia che permea
le creaturine protagoniste della pellicola. In un mondo in cui la musica la fa
da padrone vi sono dei riferimenti che provengono palesemente dal mondo reale
ed è come se, attraverso di essi, si potesse riuscire a creare un vero e
proprio ponte comunicativo con lo spettatore. Si alterna, così, l’uso dell’elettricità
a quello della magia risultando ugualmente valido.
Tutto il film ha
come argomento centrare la diversità. La musica, con i suoi vari generi, è
perfetta per poter riuscire a far passare la morale che vi è di fondo nella pellicola.
Non è l’essere uguale a renderci uniti, ma nella diversità, con diverse voci,
con diversi ritmi si può raggiungere l’armonia; non a caso, molto spesso, sono i
gruppi canori a più voci ad armonizzare in modo perfetto e quella stessa armonia
non esclude quella che è l’unicità e la diversità del singolo. Bisogna saper
ascoltare per poter comprendere l’altro e per poter armonizzare correttamente.
E questo è quando mai un messaggio fondamentale in questo periodo. Non sembra
un caso che, in questi giorni, proprio le star del canto mondiale, si sono
unite in vari progetti; dei veri e propri concerti che univano le persone
indipendentemente da dove esse si trovassero.
Una delle cose più belle
del messaggio di questo film è sicuramente il concetto che si nasconde dietro
la musica, soprattutto considerato i dialoghi del finale. La musica non può
essere loro tolta perché è dentro ognuno di loro e fa parte delle loro esperienze,
il canto nasce da chi si è e da chi si sarà.
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