#Lapiziaween: Le strade del male - Recensione

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martedì 14 aprile 2020

Dune: dalla letteratura al first look di Vanity Fair

Dopo il first look di Timothèe Chalamet nei panni del Paul Atreides firmato Denis Villeneuve, pubblicato da Vanity Fair, sono arrivate altre travolgenti foto dalla produzione del remake di Dune.

Il remake è basato sul film di fantascienza diretto nel 1984 da David Lynch, tratto dall’omonimo romanzo di Frank Herbert del 1965. Il romanzo di Herbert, già negli anni ’60, ebbe il potere di rivoluzionare la letteratura fantascientifica tanto che lo scrittore creò quello che oggi è noto come “il ciclo di Dune”, una saga composta da ben sei libri. Molti registi o autori confessarono di aver subito l’influenza dell’opera di Hebert; lo stesso George Lucas ammise che senza ciò non sarebbe mai esistito Guerre Stellari. Lynch aveva cercato di condensare la mole letteraria in 137 minuti di film, ma il film fu un flop cinematografico nonostante, nel tempo, divenne un cult per gli amanti del genere. Molti considerano, ancora oggi, Dune come il peggior progetto mai realizzato da Lynch, ma ciò lo portò a instaurare quel fortunato sodalizio che si concretizzerà con molte collaborazioni con l’attore protagonista della serie Kyle MacLachlan (Twin Peaks per intenderci).

Dune catapulta lo spettatore in un futuro remoto in cui l’economia dell’impero si basa interamente sull’estrazione del Melange, alias la “spezia”. Essa viene estratta dal pianeta desertico Arrakis e conferisce l’abilità di prolungare la vita e accrescere la conoscenza e permette ai piloti della Gilda spaziale di muoversi attraverso l’universo sfruttando le curvature spazio-temporali. Gli Altreides, una nobile famiglia, ha l’incarico di procedere con l’estrazione, ciò si rivelerà una trappola. Questa famiglia è diventata troppo potente e Shaddam, l’imperatore, vuole ridimensionare questo potere con l’aiuto della famiglia a loro rivale, gli Harkonnen. Nonostante il duca Leto Atreides sappia della trappola, decide di accettare comunque l’incarico così da poter guardare la fiducia dei Fremen, gli abitanti di Arrakis. Un terribile tradimento spingerà gli Atreides alla fuga nel deserto, dove Paul verrà salutato come il messia dei Fremen da lungo atteso. (Cogliere i riferimenti biblici è abbastanza semplice).

I panni dismessi da MacLachlan vengono, così, indossati da Chalamet ben trentasei anni dopo. E se, molte produzioni audio-visive tornano a Dune per cogliere l’essenza fantascientifica, le prime immagini provenienti dal film sono decisamente di ben altra fattura. Gli effetti speciali, ormai, la fanno da padrone, e Denis Villeneuve ha già dimostrato come sfruttarli nei suoi film. Villeneuve ha saputo coniugare il sapore degli anni ’80 con il gusto del cinema del millennio, basti pensare a “Blade Runner 2049” o ad “Arrival”. 
Il first look mostra grandi speranze per dar giustizia a ciò che Herbert aveva creato su carta. Proprio per cercare di curare con la dovuta attenzione la letteratura di Herbert, Villeneueve ha optato per una scissione in due pellicole del primo libro. I due film, però, non sono stati girati in contemporanea e si spera quindi che il primo vada bene al botteghino altrimenti il progetto potrebbe essere stroncato sul nascere.
Se la pellicola rispetta le premesse fotografiche si possono già iniziare a tracciare delle coordinate. I toni freddi, ritrovabili nei film di Villenueve, sono quasi un marchio di fabbrica e si ripresentano nonostante il calore desertico di Arrakis. Un Dune desaturato denso di modernità nei costumi che sicuramente risulteranno familiari ai fan della saga di George Lucas. Recentemente, persino Lady Gaga sembrerebbe aver preso ispirazione proprio dal film di Lynch per il suo ultimo video-clip. Questa voglia di distopia post-moderna densa di lotte per la libertà e di deserti, di certo fa gola a molti registi e stuzzica bene la fantasia.
Come lo stesso regista ha dichiarato quando ha imbracciato il progetto “Gran parte delle idee principali di Star Wars proviene da Dune, perciò sarà una sfida affrontare il progetto. […] La mia ambizione è realizzare il film di Star Wars che non ho mai visto. In un certo senso, è Star Wars per gli adulti”.

Il cast, con buona probabilità, attrarrà gran parte del pubblico in sala: oltre a Timothée Chalamet, vedremo Rebecca Ferguson, Jason Momoa, Dave Bautista, Zendaya, Josh Brolin, Javier Bardem, Oscar Isaac, Stellan Skarsgård, David Dastmalchian e Charlotte Rampling. La sceneggiatura è firmata da Villeneuve con Eric Roth (premio Oscar per Forrest Gump) e Jon Spaiths (Prometheus), che sta anche sviluppando uno spin-off televisivo del film, Dune: The Sisterhood (incentrato sulle Bene Gesserit, una setta religiosa composta da donne dotate di poteri psichici, fondamentale nell'universo di Herbert).

Nonostante la situazione attuale, ad oggi, l'uscita nelle sale è prevista per Natale, ma ormai niente è più certo. Un progetto del genere non può permettersi un flop e, di conseguenza, è logico pensare a una procrastinazione al 2021 così da poter cercare di scongiurare la minaccia delle sale chiuse o vuote.




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