Serie tv approdata su Netflix lo scorso 18 marzo, Feel Good è una dramedy britannica
ideata – e interpretata – da Mae Martin e da Joe Hampson con direzione di Ally
Pankiw. La prima stagione è composta da 6 episodi, dalla durata media di 30 minuti,
e costituiscono un lavoro quasi autobiografico per Mae, molte delle caratteristiche
– a partire dal nome – che compongono il suo personaggio, infatti, provengono
proprio da quello che è il vissuto dell’attrice canadese. Mae è una stand-up comedian
canadese che si esibisce sul palco di un pub Londinese. La prima puntata mostra
al suo pubblico la protagonista nel suo luogo naturale, quello in cui si sente
più a suo agio e nella quale riesce a parlare a cuore aperto.
Durante uno dei suoi
spettacoli conosce George (Charlotte Ritchie), una ragazza eterosessuale
che si mostra attratta fin da subito da lei, nonostante fino a quel momento
avesse avuto e sognato relazioni con uomini. La loro relazione progredisce in
pochissimo tempo e molto velocemente, tant’è che le due ragazze iniziano
immediatamente a convivere insieme nell’appartamento di George. Ma se nel
privato questa relazione procede a gonfie vele, pubblicamente alcune difficoltà
iniziano ad avvertirsi, soprattutto a causa del fatto che George ha paura della
reazione dei suoi amici e dei suoi familiari.
Mae ha inizialmente
nascosto a George di essere stata dipendente dalle droghe durante gli 11 anni
che hanno comporto la sua adolescenza. La dipendenza da droghe, però, come
molto spesso accade nella realtà, nasce da altri bisogni e si riversa anche in
altri aspetti della vita del drogato. Mae si mostra incapace di poter intrattenere
una relazione sentimentale che duri a lungo ed è come se fosse alla continua
ricerca di qualcosa che possa darle la pace che finora non ha avuto, ma, banalmente,
l’unica persona che può darle una reale pace è lei stessa. La maturità che
mostra in certi frangenti, con certe battute, dimostra quanto effettivamente reale
sia ciò che è stato scritto per la serie. Nonostante Mae stia affrontando un
percorso di crescita e di accettazione certi dialoghi mostrano la consapevolezza
di quel che accadrà e soprattutto di quel che è stato già passato dalla Mae “reale”.
Il cast di cui la
serie si avvale ha tutte le giuste caratteristiche per poter restare iconico
nella mente dello spettatore. Mae è davvero bella e i suoi lineamenti androgini
diventano parte integrante del suo personaggio. Charlotte, l’interprete di
George, è un’ottima contro parte sia per fisicità che per capacità recitative,
ha prorpio quelle caratteristiche che spingono a pensare a quanto sia inglese.
Lisa Kudrow – amabile Phoebe Buffet di Friends – interpreta la madre di Mae; il
suo essere distaccata e tal volta cinica unito alla sua svampitagine espressiva,
la rendono un mix emotivo disarmante.
Feel Good incastona
dentro di se tematiche attuali, ben ritmate, con una battuta non sempre scontata,
ma molto spesso sottile. Siamo ben diversi dalla comicità che era possibile rintracciare
in sit-com come MOM di Chuck Lorre. È una commedia dei contrasti, molto spesso
è la punta più amara quella che suscita il sorriso, perché effettivamente mette
a nudo una verità. Una piccola perla per potersi distrarre e per poter riflettere
su cosa possa scatenare in chiunque un qualsiasi tipo di dipendenza. Un riflettore
puntato su quella che è la necessità di amare se stessi per poter far in modo
che gli altri ci accettino, perché in assenza di ciò persino una relazione può
creare astinenza e dare alla testa.
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