#Lapiziaween: Le strade del male - Recensione

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giovedì 15 giugno 2017

La morale di Leonardo Da Vinci

Tutti hanno sentito nominare, almeno una volta nella loro vita, "La Gioconda", "L'ultima Cena", o "La Dama con l'ermellino", ma in pochi credo conoscano il fatto che abbia anche composto delle favole dalla forte morale (o almeno io l'ho recentemente scoperto).
Questa favola, per me costituisce davvero la conferma di quanto mi sono ritrovata a pensare in questo periodo.
Leonardo Da Vinci è il mio artista preferito, un uomo che in tutti i campi è riuscito ad eccellere, trovando anche il tempo di poter comporre delle storie che potessero dare un valore aggiunto agli insegnamenti che generalmente vengono impartiti a grandi e adulti.
Una storia che ti spinge a riflettere sul fatto che la furbizia, se unita a una certa sicurezza di se stessi, ti spinge a peccare di superbia facendoti finire in guai ben più grossi di quelli nella quale sono finite le persone alla quale "si volevano fare le scarpe".
Un ragno, dopo essere stato per molti giorni ad osservare il movimento degli insetti, si accorse che le mosche accorrevano specialmente verso un grappolo d’uva dagli acini grossi e dolcissimi.Ho capito disse fra sé.
Si arrampicò dunque, in cima alla vite e di lassù con un filo sottile, si calò fino al grappolo installandosi in una celletta nascosta fra gli acini. Da quel nascondiglio incominciò ad assaltare, come un ladrone, le povere mosche che cercavano il cibo; e ne uccise molte, perché nessuna di loro sospettava la sua presenza.
Ma intanto venne il tempo della vendemmia. Il contadino arrivò nel campo colse anche quel grappolo, e lo buttò nella bigoncia, dove fu subito pigiato insieme agli altri grappoli. L’uva, così, fu il fatale tranello per il ragno ingannatore, che morì insieme alle mosche ingannate.

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