#Lapiziaween: Le strade del male - Recensione

Su  YouTube  puoi trovare la recensione video! Passa e lascia un commentino per  farmi sapere cosa ne pensi Siamo giunti al nostro terzo app...

martedì 13 giugno 2017

Il segreto è "essere indispensabili"

Sempre al centro di polemiche, stragi, di lotte, e di vita, la donna ha portato avanti, nel corso del tempo, sulle proprie spalle il peso di notevoli responsabilità senza che le venisse attribuito il giusto merito.
Ovviamente non sono qui per parlare come una femminista accanita, o come una di quelle donna che odiano gli uomini, sono qui per poter cercare di descrivere l’ampio spettro dietro la quale ruota la narrazione del film “Hidden Figures” – o in italiano “Il diritto di contare”.
Il titolo in inglese demarca come le "figure nascoste" a volte sanno essere quelle più importanti, quelle fondamentali per la risoluzione di un problema nonostante non abbiamo l'opportunità di far riconoscere i propri meriti; mentre il titolo in italiano sembra più puntare all'ottica della disparità di genere (centrale comunque allo svolgimento dei fatti in trama).


Uno dei dialoghi alla base del film, è lo scambio di battute tra Mary Jackson – interpretata da Janelle Monáe – e il suo capo. Quest’ultimo tenta di spronare la donna affinché lei si impunti sul piano lavorativo per poter diventare un ingegnere, chiedendole se, se fosse stata uomo, le sarebbe piaciuto intraprendere la carriera che le era stata offerta. La risposta, arriva chiara e concisa nelle orecchie del pubblico e, segna quella che è la netta differenza che 1961 caratterizzava il rapporto uomo-donna: 
"Se fossi uomo, lo sarei già."
Una condizione che sembra quanto mai attuale, o che comunque riesce a mostrare un aspetto che a volte viene sottovalutato. All’indomani della festa della donna, la riflessione che va fatta è quella del considerare quanto la situazione della donna sia cambiata e di quanto le donne non apprezzino realmente quello che si ha.
Dall’avvento della cultura, della cristianità forse, abbiamo vissuto una condizione dovuta a un’ottica maschilista nella quale il lavoro delle donne era limitato alla cura della casa e della famiglia. Tornando, e concentrandoci, sulle donne coinvolte nella storia del film non possiamo che restare commossi davanti a quella che è una storia realmente accaduta.

(Le reali protagoniste della storia)
Essere donna, di colore, nel 1961, ricoprire ruoli di potere o di fondamentale importanza come quelli delle tre protagoniste, non deve essere stato per niente facile da affrontare. Questa storia è in grado di dimostrare la testardaggine e la caparbietà che è saldamente presente nell’animo delle donne.

Un film dai perfetti costumi, adatti a rappresentare anche il ruolo che esse hanno, del resto un semplice filo di perle diventa indicativo di quello che è uno status sociale. I volti delle attrici, con le loro espressioni, le loro intonazioni, danno il giusto tono al carattere di ogni singola protagonista. Tre donne che per non essere sostituite, hanno la forza di dimostrarsi indispensabili.

Il film è nelle sale italiane proprio dall’8 marzo.

Nessun commento: