#Lapiziaween: Le strade del male - Recensione

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lunedì 12 giugno 2017

Io prima di te - Recensione film

- Contiene spoiler -
Uno dei film più attesi di quest’anno, nel pubblico delle giovanissime, è ambientato in una città della campagna londinese. Esso ci regala una coloratissima e ventiseienne Luisa Clark che dopo aver perso il proprio lavoro da cameriera, per necessità economica, accetta un lavoro come badante di Will Traynor, giovane, ricco e affascinante, tetraplegico in seguito a un tragico incidente che gli ha reso la vita un inferno di farmaci e dolori; con il suo atteggiamento aggressivo Will, che non si rassegna alla disgrazia, tiene tutti a distanza, ma Lou, non lasciandosi scoraggiare, tenta di eseguire il suo lavoro al meglio delle sue capacità. In breve tempo i due diventano esattamente ciò di cui l’altro ha bisogno, ma Lou deve fare i conti con la decisione di Will di togliersi la vita in una clinica svizzera dove si pratica il suicidio assistito.
Grazie alla recitazione di Emilia ClarkeLou – e di Sam Claflin Will – insieme a tutto il resto del cast, i personaggi si muovono in scena con estrema maestria, ma ci appaiono troppo schematici e stilizzati per essere reali.
Forse sono le musiche, che unite alle meravigliose espressioni facciali dei due attori protagonisti, riescono a coinvolgere il pubblico nella storia d’amore. La scelta del romanticismo di Ed Sheeran, così come degli altri ritmi scelti, colpiscono direttamente al cuore del pubblico, ma per quanta tristezza possa suscitare il termine della narrazione, essa sembra essere penalizzata da una profonda superficialità che, usata nella stesura della sceneggiatura, sembra non affrontare fino infondo la tematiche principali sulla quale ruota la trama.
Nonostante la scrittrice dell'omonimo romanzo sia la stessa dello script; in essa, Jojo Moyes, sembra aver cancellato delle parti che appaiono fondamentali per la comprensione della psicologia dei personaggi, sotto quest’ottica film e libro appaiono assai interessanti da porre a paragone.


"Vi posso dire on precisione il giorno esatto in cui ho smesso di essere coraggiosa. È stato quasi sette anni fa, nelle ultime pigre e opprimenti giornate di luglio, quando le stradine intorno al castello erano gremite di turisti e l'aria risuonava dei loro passi vagabondi e dei richiami degli immancabili furgoncini dei gelati schierati in cima alla collina...
[...]
Avevo capito chi ero, e quella persona era ben diversa dalla sciocca ragazzina che si ubriacava con degli sconosciuti. Era una persona che non indossava nulla che potesse essere interpretato come provocante."
Non ci viene spiegato nulla del mondo passato che caratterizza i due protagonisti, come non è comprensibile fin in fondo il rapporto che Lou ha con Patrick o il perché ella si vesta in un modo così variopinto; non ci viene neanche mostrato a pieno il disagio che Will vive sulla sua stessa pelle, lo stesso che lo ha portato a tentare il suicidio in passato e quello che lo spingerà a fare la promessa dei sei mesi ai genitori. La scena del labirinto, ad esempio, del castello che esplorano i due è una delle “chiave di volta” della loro relazione, essenziale anche nella complessa rete emotiva che caratterizza la protagonista femminile. Da quel ricordo, comprendiamo il motivo per cui la scelta dei suoi look riguardi capi così colorati e così sessualmente non attraenti. La scelta di cancellare una scena di questo calibro è stata recriminata alla scrittrice, che si è giustificata con il fatto che l’orrore in essa non è stato pienamente raccontato da Louisa, diventato, per tanto, impossibile da replicare in modo veloce nella narrazione filmica.
Chi ha letto il libro ha fatto propria la piccola ape laboriosa, spirito affine al modo di pensare di Lou, ma viene comunque arginato al solo tratto distintivo delle calze; mentre nelle pagine scritte essa, trasgredendo la volontà del fidanzato Patrick, si fa tatuare l’insetto - come del resto la stessa Emilia ha fatto in onore al suo personaggio - come presente di quel rapporto tanto particolare che le ha cambiato la vita. In quel frangente, durante una scena assolutamente commuovente, sarà anche Will a farsi tatuare qualcosa che ti fa riconsiderare il suo punto di vista e il modo con cui ogni giorno lui si guarda allo specchio.
"Due ore dopo uscimmo dal laboratorio. Ero più leggera di ottanta sterline e avevo una medicazione sul fianco, dove l'inchiostro si stava ancora asciugando. Date le dimensioni relativamente piccole, aveva detto il tatuatore, il tatuaggio poteva essere inciso e colorato in una sola seduta, quindi eccomi. Finito. Tatuata. O, come avrebbe certamente detto Patrick, deturpata per la vita..."
Il punto di vista della famiglia Traynor, chi essi siano, che cosa facciano, il fatto che le difficili condizioni psico-fisiche di Will abbiano cambiato completamente il loro assetto e la loro tranquillità, vengono pressoché eliminate. La prospettiva della madre, che nel libro ha un intero capitolo proprio prima di arrivare al termine della storia, ci fa comprendere come sia per una madre vedere il proprio bambino crescere, diventare uno degli squali della grande città, essere orgogliosa di lui, ma vedere il suo futuro vanificarsi davanti a un incidente. Il dolore che si possa provare nel dover accettare ogni sua più piccola scelta, fino ad arrivare alla fine, tutto saltato per mettere in luce la semplice e scialba storia d’amore. Quello che la madre prova viene affiancato dai sentimenti delle sorella figlia Georgina Traynor (personaggio non inserito su pellicola), sarà lei infatti, a confessare le scelte del fratello, ma al contrario della composta Sig. Traynor, lei esprime tutto il suo dolore urlando e sbraitando contro il mondo.
Superando quella che è la semplicistica storia d’amore, nata tra i due personaggi del tutto imperfetti, ci troviamo davanti a un argomento tanto discusso negli ultimi anni: l’eutanasia. Il testo permette di affrontare l’argomento secondo punti di vista differenti, quello della protagonista femminile, quello della vittima e delle persone che gli ruotano intorno, relatività che non viene considerata tra le scene per il pubblico.

La decisione di Will sul commettere il suicidio assistito è parte di un più ampio dibattito sociale e politico capace di spazzare la nazione. La stessa famiglia finirà nel ciclone mediatico, quando la stampa verrà informata - da uno dei personaggi maschili mosso dalla gelosia - della loro decisione. Nelle settimane successive alla scoperta, Lou si ritrova a riflette sul "diritto a morire" analizzando anche altre nelle notizie durante la quale scopre tutto il fervore che circonda questa volontà. Secondo il tuo parare tutto sembrava stranamente estraneo a Will, tanto da farle credere che la voglia di non vivere sarebbe dovuta subentrare in successione, così, quando Lou si unisce a una bacheca per le persone con lesioni spinali e chiede agli utenti se hanno qualche suggerimento sul modo con cui lei possa convincere Will a cambiare idea riceve risultati molteplici: alcune persone offrono il suo consiglio, e altri la criticano per credere che possa fargli cambiare idea. Una persona le chiede: "Se questa è la vita sbagliata per il tuo amico, la domanda non dovrebbe essere: Come posso aiutarlo a farla finire?".
Io prima di te sembra destinato a spaccare la platea a metà. Forse gran parte degli spettatori, non riuscirà ad essere d’accordo con la decisione presa dal giovane Traynor, ma per comprendere la vera morale del film si deve riuscire a comprendere e a vedere il suo punto di vista. Togliersi la vita, deciderla come vivere e se vivere, dovrebbe essere uno degli pilastri fondanti della libertà di scelta di ogni singolo individuo; nessuno, neanche le persone che lo circondano, possono imporsi su una scelta tale, ma si può spronare gli altri a vivere al meglio delle loro capacità. Will vedere in Lou del potenziale, lo stesso che lui ha perso il giorno del suo incidente, vede in lei la vita brillare e non può fare a meno di spronarla a viverla a pieno a trovare la sua strada nel mondo e a non lasciarsi condizionare da quello che la propria famiglia natia possa aver bisogno. Il futuro è di Louisa e lei deve solo viverlo con coraggio.
Parigi - Piazza Dauphine


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