#Lapiziaween: Le strade del male - Recensione

Su  YouTube  puoi trovare la recensione video! Passa e lascia un commentino per  farmi sapere cosa ne pensi Siamo giunti al nostro terzo app...

domenica 11 giugno 2017

Dawn of Justice vs Civil War

Rispettando la perfetta concorrenzialità, le due case principali di produzione di fumetti hanno sfornato nel giro di pochi mesi di differenza due film equiparabili sul piano dei contenuti. Marvel e DC ancora una volta hanno mostrato, grazie all’abilità dei registi, il modo con cui i loro personaggi si muovevano sulla carta stampata prima ancora che la generazione alla quale essi si rivolgono venisse al mondo.

“Captain America: Civil War” e “Batman vs Superman: Dawn of Justice” hanno attirato su di loro pareri più o meno concordanti. La Marvel ha schiacciato la DC, forse, per alcune incongruenze che si sono create nell’esecuzione del lavoro.

Pochi sono gli spoiler possibili per il primo film in quanto, se si conoscono almeno in parte i fumetti, la storia non si distacca quasi per niente da quella scritta da Mark Millar e disegnata da Steve McNiven; mentre Batman vs Superman si presenta solo come il continuo dell’Uomo d’Acciaio prendendo, quindi, i due personaggi dell’universo fumettistico e adattandoli alla nuova storia sulla creazione della Lega della Giustizia.




Nell’universo della Civil War si riesce a mantenere una grande coerenza con quelli che erano gli obiettivi della trama: dividere gli Avengers per poi, con i successivi volumi, farli ritornare più forti di prima. Non si perde di vista il punto cruciale della coerenza. I dialoghi vengono personalizzati sulla caratterizzazione di ogni singolo personaggio. Fin da subito, nonostante l’inizio abbastanza lento, si riescono a comprendere le ragioni per i differenti schieramenti. “Da grandi poteri, derivano grandi responsabilità” direbbe il vecchio zio di Spiderman; ed è proprio di questo che si parla per tutto il corso del film.
I fratelli Russo riescono perfettamente a scoprire i supereroi dalla loro armatura; essi hanno un lato umano e la conseguenza delle loro azioni pesa sulle loro coscienze. I dialoghi riescono a creare tensione quando sullo schermo praticamente non accade nulla, ma permettono di sorridere e far amare l’azione anche a chi non piace. Superbi gli effetti speciali che stupiscono sempre, così come la realizzazione dei costumi, sempre più fedele alle rappresentazioni fumettistiche. Aspetto poco convincente, invece, appare la scelta dell’età di Spiderman, ma che, magari, verrà spiegata con il film in previsione per giugno del prossimo anno.

La trama si fa via via più avvincente nel corso della narrazione, gli schieramenti non mutano fino alla fine della narrazione. Sarcasmo, love story e, soprattutto, l’azione non mancano in questo universo rendendolo, per l’appunto, entusiasmante e avvincente.
Quindi, in conclusione, non si può far altro che approvare a pieno la storia portata in scena, i fratelli Russo hanno colto i fattori interessanti della storia e li hanno fatti vedere al pubblico. Unica pecca, per un appassionato, resta il fatto che, probabilmente per esigenze di costi, all’appello manchino così tanti supereroi. Si vocifera, però, che per il prossimo film, previsto per maggio del 2018, i registi chiameranno all’appello anche Wolverine; non ci resta che sperare per una conferma da parte di Hugh Jackman.



Probabilmente è stato uno dei film della DC che ha creato una grande discordia nell’opinione pubblica. Schiacciato miseramente dalla riuscita della concorrenza, "Dawn of Justice" sembra peccare nel corso della sua realizzazione. Non tutti, forse, sanno che il film, per esigenze tempistiche, è arrivato alla proiezione con circa trenta minuti di taglio. Esso appare come un film slegato, semplicemente il continuo confuso della rivisitazione di "Superman" di Snyder. Tentare di spiegare, in modo convincente, le dinamiche della contrapposizione tra umano e divino non deve essere stato per niente facile, ma il regista è riuscito a finire solo ingarbugliato nella sua stessa tela.
Per poter usare un occhio critico, probabilmente, bisogna conoscere il modo di lavorare di Snyder che, unito a Noland, non poteva non creare un film così inorganico. La trama si svolge fin troppo in fretta. I supereroi, dapprima contrapposti, si ritrovano fin troppo velocemente nello stesso schieramento. Pochi sono i dialoghi tanto da rendere ancora più visibili le contrapposizioni giorno/notte incanalate nei due protagonisti. Figura di tutt’altro calibro è, invece, la supereroina in grado di far sognare le femministe di tutto il mondo. Wonder Woman si presenta con un costume diverso da quello del fumetto, ma con una chiave del tutto dark che la fa apparire come una moderna spia. La perfetta bond girl che, però, sembra avere maggiori abilità rispetto agli uomini.
Il prodotto, nella sua complessità, può essere valutato come buono, ma non eccelso.

Nessun commento: