#Lapiziaween: Le strade del male - Recensione

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domenica 11 giugno 2017

10 motivi per non guardare Shadowhunters: un confronto con il libro

Tra le tante serie concluse, rinnovate o dal destino incerto, volgiamo lo sguardo su una delle novità televisive di quest’anno: Shadowhunters.
Rinnovata per la seconda stagione, non ha fatto altro che dividere il pubblico in due versanti opposti.Prodotto dall’ABC, trasmesso sul nuovo canale Freeform, distribuito in altre lingue da Netflix; agli occhi di molti fans non si è dimostrato all’altezza delle aspettative create. Essa è – o dovrebbe essere, secondo i punti di vista – il riadattamento della saga di libri, suoi omonimi, scritti da Cassandra Clare. Ponendoci davanti al prodotto, con un occhio puramente critico, ci si rende conto dei molti “errori” che i produttori hanno commesso; riassumibili, in breve, in dieci motivi per non vedere questa serie.


1. Spoiler Allert.
Un prodotto culturale, per passare da un formato ad un altro, deve subire notevoli cambiamenti. Ogni medium rappresenta caratteristiche uniche, che regolano tempi e tagli nella narrazione. In generale chi lavora a una serie – o a un film – per procedere ad un riadattamento sceglie cosa sia rilevante al fine dello scopo che si vuole raggiungere, ma a volte sembra dimenticare che un pubblico si è già fatta un’idea precisa su quel prodotto.
Le scelte, sulla quale operare, non sono facili da compiere, ma esse sembrano ben differenti in Shadowhunters, tanto da far sorgere il dubbio che esso sia ancora capace di portare quel nome.
Era stato annunciato che la serie avrebbe trattato prettamente i fatti contenuti nel primo libro della saga, ma così non è stato. Per chi conosce la storia del libro è stato un duro colpo vedere come nel corso delle puntate è stato stravolto l’ordine dei fatti, tanto da poter gridare allo spoiler.
Qualche esempio?
Nella serie tv viene evocato un demone che, ai fini del telefilm, ci fa solo comprendere quando l’affetto di Alec per Jace vada ben oltre l’essere Parabatai. La creatura, in realtà, per il pegno che chiede in cambio, sembra richiamare il demone Azazel. Esso, nella narrazione, assume quindi un ruolo di maggiore rilevanza. Esso, nella narrazione, assume quindi un ruolo di maggiore rilevanza.
Camille, la vampira, ha un ruolo così marginale da far sorgere il dubbio sulla sua relativa importanza fino all’ultima puntata. Nonostante sia il capo del clan di New York, viene portata fuori dalla narrazione e reinserita come se gli autori della serie non avessero realmente compreso i ruolo del personaggio.  Caratterizzata abbastanza decentemente, anche se la descrizione fisica del personaggio non corrisponde a quella dell’attrice, si mostra in corde con le sue misere azioni. È lei al possesso di un libro di incantesimi, che contiene la chiave del risveglio della madre della protagonista.  Le conseguenze di questo cambio portano ad un notevole mutamento nel corso degli eventi del secondo – tagliandolo quasi del tutto fuori dalla narrazione televisiva – e del terzo libro, tutti rilevanti al fine delle scoperte che i protagonisti dovranno compiere.

2. Storyline inconcludenti.
Come detto nel punto precedente, attori, fatti e azioni vengono completamente stravolte e si assiste ad un inserimento di scene completamente inesatte e inconcludenti.
Sorvolando su eventi su come Clary abbia ottenuto uno stilo, concentriamoci sui cambiamenti fondamentali che hanno operato su questa storia. Hanno inserito personaggi – Ragnor Fell, Theresa Gray, Stephen Herondale – secondo un ordine assolutamente e puramente casuale. Non hanno dato l’impatto necessario ai fini del proseguimento della storia che chi ha letto i libri conosce.  Matrimoni, processi, storie che fanno solo perdere il filo di quelli che dovrebbero essere i fatti fondamentali di una storia. Se è stato possibile operare su un prodotto, tanto da inserire scene che non portano a nessuna conclusione, sorge spontaneo chiedersi cosa ha portato i produttori a non seguire i fili già tessuti dal best-seller.

3. Malec
Nome attributo alla coppia formata dal giovane Alec Lightwood, Shadowhunter, e lo stregone Magnus Bane; miseramente rovinata dal susseguirsi degli eventi. La narrazione di una storia d’amore coinvolge numerosi tormenti. Senza dramma l’amore non esiste, ma qui viene saltata la parte fondamentale che permette ai fans di innamorarsi nel modo con cui i due uomini si approcciano l’uno all’altro. Immediatamente ci viene mostrata l’attrazione tra i due, nonostante lo Shadowhunter sia innamorato, del giovane compagno di cacce, Jace Herondale.
L’unico ostacolo che si interpone al corso degli eventi sembra essere l’opinione che gli altri Nephilim si potrebbero fare della famiglia di appartenenza del giovane. La storia dura tre interi libri, tempo che permette ai due di legarsi e di approfondire la loro conoscenza, mentre nel telefilm si fermano a flirt completamente opposti alla personalità che i personaggi dovrebbero possedere. Alec, timido e impacciato, immediatamente si avvicina allo stregone, del quale non sa praticamente nulla se non i suoi bizzarri modi di fare. Un interesse che sembra essere superficiale e troppo veloce.

4. Caratterizzazione?
La caratterizzazione di un personaggio, per quanto esso sia secondario o marginale, dovrebbe essere la base per poter spiegare al un pubblico il modo di agire che si riversa sulla scena. Essa sembra mancare nel per tutte e tredici puntate. Una serie dovrebbe permettere una concreta fidelizzazione dello spettatore al fine di creare quasi un’empatia per i personaggi che si muovono sotto i propri occhi. La creazione di una psicologia dovrebbe permettere di prevedere prevedere quelle che saranno le prossime azioni in scena, mentre esse, in questa serie, non essendoci, lasciano lo spettatore attonito, che resta a chiedersi il perché di questa o di quell’azione.
Isabelle è uno dei personaggi che ha subito in peggior maniera cambiamenti sostanziali. Vestita in maniera fin troppo provocante, forse eccessiva vista la bellezza fisica dell’attrice, sembra quasi che la seduzione sia l’unica arma a suo vantaggio. Essa ha una maggiore capacità di pensiero, secondo la carta stampata, tanto da essere una delle poche che riesce a tener testa sia ai genitori, sia allo stesso Jace. Nel telefilm ci viene mostrata, fin da subito, come la bellezza provocante che non ha realmente bisogno di pensare, solo in alcune puntate riescono a far vedere un po’ dei suoi principi morali visto che la presentano disposta ad essere bandita pur di difendere le persone che ama.
Clary è incredibilmente testarda e sarcastica, una persona molto premurosa e compassionevole. Per i suoi amici e la sua famiglia, Clary è disposta a spingersi oltre i limiti, spesso incautamente, mettendosi in pericolo, sicché spesso lascia le persone a cui importa di lei estremamente preoccupate ed esasperate. Viene invece mostrata come un personaggio in balia degli eventi, capace di piangersi addosso e con un tempo di reazione fin troppo lento per il modo di pensare di cui dovrebbe essere dotata.

5. Recitazione?
Cercando di non valutare la scelta sui volti scelti per dar vita ai personaggi, concentriamoci sulle loro capacità. Uno dei motivi sostanziali per non vedere questa seria deve puntare ad analizzare il modo di recitare degli attori. In particolare della nostra giovane protagonista, che sembra essere mono-espressiva. urban fantasy che riesce ad affrontare prettamente da sola le proprie difficoltà, prende vita grazie al volto di Katherine McNamara. La giovane ventenne ha preso parte ad altre produzioni sia cinematografiche che televisive, dimostrandosi non sempre all’altezza dei ruoli. Come detto in precedenza, il ruolo fondamentale di un attore è quello di riversare le emozioni di un personaggio sul proprio volto, ma i muscoli della ragazza sembrano essere inadatti a compiere questo lavoro.
Lei, una delle poche protagoniste degli

6. Trucco e parrucco.

L’ABC sembra aver risparmiato su quelli che dovevano essere i costumi dei personaggi. Si sa che secondo il modo di vestire si cerca di esprimere il carattere del personaggio, ma se esso già pecca secondo quelli che sono i dialoghi e le azioni, potrà mai migliorare con trucco e parucco?
Sembra che si sia un errore di fondo, non si sono lette le descrizioni dei personaggi. I protagonisti non potrebbero sembrare più distanti dall’immaginario collettivo.
Occhi verdi, i capelli ricci rossi e il fisico slanciato. Clary pensa di essere la versione più piccola, meno bella e più bambina di sua madre. È molto bassa, poco più di un metro e cinquanta, ha i capelli color carota e la faccia piena di lentiggini. È solita indossare Di solito T-shirt, jeans e scarpe da ginnastica, difficilmente si trova a proprio agio con abiti striminziti; tanto da infastidire Isabelle, che le dà vestiti più carini da indossare. Quindi la scelta del suo colore di capelli, quel rosso fragola che nel corso delle puntate è diventato più simile all’arancione, e la scelta discutibile del continuo uso di tacchi e magliette fin troppo succinte sembrano cozzare con quella che doveva essere la caratteristica peculiare di un personaggio. Clary è forte e non di certo per la sua procacità fisica.
Jace, descritto come somigliante ad un angelo, con capelli ricci tanto da essere simile alle rappresentazioni cattoliche; ci viene mostrato invece con un taglio di capelli alla Justin Bieber, poco adatto al viso dell’attore.

Ma vi è un trucco che, più di tutti, risulta essere disturbante per la vista: il blush e l’illuminante usato per il volto di Raphel. Il capo dei vampiri, dal gusto impeccabile per le giacche, sembra così dannatamente finto da poter uscire con Kim Kardashian piuttosto che popolare i nostri incubi.









7. Effetti speciali.
Siamo nel 2016, il mondo intero ormai può essere riprodotto da chiunque in camera propria con un green screen, mentre nella serie gli attori vengono trainati su dai cavi ben visibili. Il pubblico di questa serie sembra accontentarsi di: lupimannari dagli occhi simili ai personaggi di “Piccoli Brividi”, avvolti da una tremenda nube verde; incantesimi fatti con pura luce, che non riescono a seguire i movimenti di chi li compie; demoni realizzati in modo così poco realistico che non riescono a reggere il confronto neanche con film precedenti al 2000.
8. Rune, come si fanno?
Il modo più corretto, quello del film
Manuale di istruzioni allo stilo per nephilim. Le rune vengono descritte come delle bruciature, dei marchi neri che vengono incise sulla pelle del cacciatore. Lo stilo sembra, quasi, essere una sorta di laser o di ago per tatuaggi che utilizzando quei simboli, che ha appreso fin da piccolo, riesce a conferire capacità uniche allo shadowhunter. Ma in una serie, nella quale regna l’indecisione, anche questo piccolo aspetto viene profondamente trascurato tanto da rendere ancora poco chiaro l’esecuzione del movimento giusto. Scegliere un metodo sembrava fin troppo complicato, meglio prenderne diversi.

9. Parabatai: “Closer than brothers”
“Dove andrai tu, andrò anche io;
Dove morirai tu, morirò anch’io, e vi sarò sepolto:
L’Angelo faccia a me questo e anche di peggio
Se altra cosa che la morte mi separerà da te.”
Uniti più di fratelli, compagni di lotta, di vita, di morte. Il proprio Parabatai è qualcosa di unico, di raro, tanto che la maggior parte dei cacciatori non ne possiede uno. I nephilim sono più forti solo perché sanno come potersi parare le spalle a vicenda, a volte vengono paragonati a due facce della stessa medaglia. Per quanto il loro legame sia forte, indissolubile, tra di loro vi è il divieto – per legge – di qualsiasi sbocco amoroso.
Anche questo argomento viene trattato in modo superficiale, o gli vengono attribuite capacità così assurde da lasciare a bocca aperta. Essi, ad esempio, non sono dotati dell’abilità di rintracciare qualcuno, unendo le loro mani.
Analizzando ancora più in profondità i protagonisti della vicenda, Jace e Alec, ci si accorge delle profonde lacune che i produttori hanno creato nel comprendere il legame tra parabatai. Alec non si sarebbe mai messo contro il compagno, contro la sorella stessa, per poter seguire quelli che sembrano obblighi morali che invece costituiscono una storyline inesistente. Il legame viene presentato come qualcosa di divisibile dalla semplice volontà, una specie di divorzio.

10. Valentine. 

Un punto a parte viene costituito da questo personaggio. Valentine Morgenstern, il “villain” che assomiglia più ad uno scienziato pazzo che ad un vero e proprio cattivo. Un uomo dalle grandi potenzialità, colui che ha ridotto in rovina l’istituzione dei nephilim, adesso lo troviamo a Chernobyl. La scelta discutibile sul luogo nella quale viene posizionato, non ci deve distrarre dal modo con cui scende in campo. Gli esperimenti che egli esegue in realtà non hanno alcun fondamento con quella che è la mentalità Hitleriana del personaggio. Valentine odia i nascosti – fate, vampiri, licantropi – li ritiene indegni di stare sulla terra; vorrebbe estirpare ogni singola specie e, di conseguenza, non mischierebbe mai il loro sangue con quello dei nephilim.
L’oggetto che tanto desidera, la Coppa Mortale, non gli serve per lo scopo che viene mostrato nella serie; egli vorrebbe, sì, creare una razza più forte, ma forgiata sul sangue di angeli e demoni. Successivamente estirpare le deboli erbacce suoi fratelli.

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