#Lapiziaween: Le strade del male - Recensione

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domenica 18 giugno 2017

Sense8: la fine per i fan

A nulla sono valse le proteste promosse via web, il sostegno dei fan è stato vanificato dal definitivo annuncio di Netflix; e noi fan che non abbiamo ancora neanche avuto il tempo di riprenderci dalla messa in onda della seconda stagione, dobbiamo accontentarci del suo cliffhanger finale. 

Chi ha visto lo sviluppo del progetto di Lana Wachowski, in questo momento non potrà far altro che sentire il proprio battito spezzarsi. 

Dopo 23 episodi, 16 città, 13 paesi la storia dei nostri "sensotti" resta sospesa nel vuoto.
Nonostante Straczynski abbia dichiarato alcune delle idee che erano state inizialmente pensate per il proseguo della serie, realmente non sapremo mai come sarebbero state le vite dei nostri protagonisti.

Ci è stato detto che: 
Sun potrà essere finalmente libera, grazie alla sopravvivenza del detective Mun che identificherà il fratello di lei come colui che gli ha sparato. Quest’ultimo viene dichiarato colpevole, le accuse a Sun vengono sollevate.
Riley diventa la Che Guevara della rivoluzione dei sensate.
Per rendere lo show realistico, uno degli otto sensate protagonisti sarebbe morto: “Non sapevamo chi far morire, alla fine abbiamo pensato a Will per via del ruolo che ha, ma non è detto che poi l’avremmo fatto”.
Ogni membro del cluster protagonista dà vita a nuove cerchie, su larga scala, aumentando l'arcipelago in modo esponenziale, permettendo così di avere maggiori chance di vittoria contro la BPO.La cerchia protagonista è costituita da otto sensate, ma non c’è un numero definito di membri per cluster. Otto è comunque un numero alto per una cerchia.
Il cluster salva Wolfgang facendo uno scambio con Whispers.
La cerchia protagonista vincerà contro la BPO e cambierà il mondo, per sempre. Giustizia sarà fatta.
Kala si trova in una posizione delicata per via degli affari di Rajan (che non fa in nessun modo parte del mondo sense8), ma se dovesse succedere qualcosa a lui potrebbero esserci ripercussioni anche su Kala. Lieto fine, comunque sarà, per lei e Wolfgang, che potranno stare insieme, stavolta davvero.
Scelta, dolorosa, dovuta, come forse quasi tutti capiranno, al costo di ogni singola puntata. La vastità dei luoghi nella quale essa viene girata, l'affitto e il blocco di interi quartieri, il costo del montaggio o il trasporto di tutta la troupe da una parte all'altra del mondo; sicuramente sono stati la causa principale per cui Netflix ha optato per tale conclusione. Per non parlare dello sforzo che Lana, quest'anno da sola, ha dovuto fare per la stesura di ogni singolo script. Infatti, la grandezza di questa serie, per il mio modesto punto di vista, resterà per sempre la caratterizzazione di ogni singolo personaggio e la cura con cui la psicologia di essi viene affrontata. Non vi sono buchi di trama, ma tutto viene spiegato secondo un senso logico, tutto segue un percorso che porta alla continua dipendenza da questo show.

Sotto le diverse luci nella quale essa può essere inquadrata, ci si accorge immediatamente di avere davanti a noi una serie televisiva praticamente paragonabile a niente. Nessuna serie ha avuto la forza e la leggerezza necessaria per far sbattere il proprio pubblico davanti a tematiche importanti, ma sopratutto la realizzazione delle idee che l'hanno portata avanti è quasi rivoluzionaria. Pensare a una sorta di connessione mentale, come prossima evoluzione umana, è qualcosa di straordinario. Darwin ne sarebbe stato fiero. Infondo è come se si stesse parlando di un modo per poter allargare i modi con cui solitamente pensiamo; un modo per poter adoperare un po' più del 5% del nostro cervello.

Sense8 non andava fermata perchè, nonostante la storia, l'importanza dei temi umani che vi sono all'interno risulta ancora necessaria per un totale esorcismo nei confronti dell'omofobia.

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